Balotelli il riformista è quello che meritiamo
a Palermo, non rompete.
Da casa mia vedo il faro di Capo Bon, Tunisia (a 76 km, la Sicilia è a 126) e quando l’Italica Burocrate mi affligge mi verrebbe voglia di fuggire, di raggiungere Kelibia, il porto di Tunisi, anche a nuoto. (Giorni fa è arrivato un tunisino di 17 anni in surf, dice di aver fatto più di settanta chilometri, da solo ovviamente, ed è poco credibile, ma solo era quando l’hanno beccato e rispedito a Trapani senza medaglie: qualcuno ci aveva già pensato, stavano preparando la cerimonia, ma sembrava strano premiare un migrante clandestino...).
Comunque, se vuoi sapere com’è Pantelleria, lascio la parola a un illustre ospite che era qui quando l’Uomo scese sulla Luna: «Quando Neil Armstrong sbarcò sulla superficie lunare l’annunciatore televisivo esclamò emozionato: “Per la prima volta nella storia, l’uomo ha messo piede sulla luna”. Stavamo passando l’estate nell’isola di Pantelleria, all’estremo sud della Sicilia, e non credo che esista al mondo un luogo più consono per pensare alla Luna. Ricordo come in un sogno le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell’Africa. Esplorando i fondali addormentati intorno all’isola p… avevamo recuperato un’anfora con ghirlande pietrificate che dentro aveva ancora i residui di un vino immemore corroso dagli anni, e avevamo fatto il bagno in una gora fumante le cui acque erano così dense che si poteva quasi camminarci sopra. Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio orgoglio patriottico. Pantelleria era meglio...».
Gabriel Garcia Marquez (Taccuino di cinque anni)
Caro Cucci, ho letto sul giornale di venerdì 13 marzo delle riflessioni di Mario Balotelli sul prosieguo del campionato. In particolare il giocatore dice che la Lazio è forte, ma dovevano far tornare in testa la Juventus prima di fermare il campionato. Aggiunge che finché c’è anche un solo caso, riferendosi al corona virus, il campionato non dovrebbe riprendere e che lui aveva già detto di fermare l’Italia. Inoltre propone di non assegnare lo scudetto e di non far retrocedere nessuna squadra e di far salire due squadre dalla serie B e fare il prossimo torneo a 22 squadre. Sempre secondo Balotelli non si potrà riprendere dopo il 3 aprile. Balotelli mi trova d’accordo su molti punti, ma non su tutto. Tralasciando il fatto che hanno aspettato a far tornare la Juventus in testa perché diventerei troppo polemico, non voglio entrare in questa disputa pur non essendo tifoso di nessuna delle prime dieci squadre della classifica, ma sinceramente non mi interessa chi vince il campionato. Sono d’accordo con Balotelli a non assegnare lo scudetto e a non far retrocedere nessuna squadra, ma non mi trova d’accordo a far salire dalla B due squadre e a fare un campionato a 22 squadre. Il prossimo sarebbe un campionato con troppe partite e tanti turni infrasettimanali che andrebbero ad intasare anche il calendario delle coppe. Io sarei per assegnare dei punti di penalità alle ultime 5 squadre della serie A e dei punti in più alle prime 5 squadre della B, d a utilizzare nel prossimo campionato. Questo potrebbe valere anche per i tornei delle altre serie. Secondo lei potrebbe essere una strada percorribile?
Sono perfettamente d’accordo con Balotelli. A metà. Giusto il suo allarme, ma permetta Mario, ci sta che non gli si dia ascolto su cose importanti visto che di solito spara c ..... In questo senso anche l’appello di Tommasi dell’AIC - fermate tutto subito - era giusto, ma senza muscoli. Il sindacato non si è ancora accorto che i giocatori si sono fatti letteralmente comprare, diventando da giocatori giocattoli, vite vendute come scrivevo cinquant’anni fa. E i presidenti pretendono di far giocare “i ragazzi” nel loro giardino (rispose così la signora Agnelli Bellugi all’Inter che faceva la prepotente con suo marito Mauro). Sì Tommasi, questa è l’Italia dell’urlo, del terrorismo televisivo, dei decreti. Ho scritto giorni fa, e mi ripeto: l’unico presidente di cui mi fido è Mattarella e sogno che uno di questi giorni s’incazzi... Ma torniamo alle nostre robette. 22 squadre? Follia.
Mi batto da anni per 18, rimpiango da anni le 16, Tavecchio me le aveva promesse - intervista di fine anno 2016 - ma di riforme si chiacchiera e basta. I giorni che viviamo sono terribili per tutti e anche per lo sport, speriamo di venirne fuori e migliorare il mondo. Anche lo sport. Però, dica la verità, il Riformista Balotelli è un bel sorriso su questi guai.