Pablito vota sempre Vicenza: «Comunque in B»
VOLUTO DA RENZO ROSSO IN SOCIETÀ, L’EX ATTACCANTE È ANCHE CITTADINO ONORARIO
«Lo stadio Menti è la casa del cuore e Vicenza ce l'ho dentro da quando sono arrivato qui. Non avevo ancora vent’anni». Parola di bomber. Paolo Rossi dal 18 febbraio è cittadino onorario di Vicenza. Il riconoscimento gli è stato conferito dal sindaco Francesco Rucco all'unanimità, in una sala consiliare gremita per un omaggio festoso al "Pablito" che ha infiammato le notti mondiali in Spagna nel 1982 e che arrivò in biancorosso in B nel 1976 dalle giovanili della Juve e che a Vicenza diventò attaccante vero, fino a conquistare il Pallone d'Oro. Oggi Paolo Rossi è ambasciatore e consigliere del L.R. Vicenza di patron Renzo Rosso. Ma ancora ricorda il suo arrivo a Vicenza 44 anni fa. «Vicenza - racconta - è stato un trampolino di lancio. Capello mi aveva segnalato al mister G.B. Fabbri, suo allenatore alla Spal. dicendogli: si allena con noi un ragazzo bravissimo, prendilo! E poi gli assist di Altafini e Damiani, che era alla Juve ma aveva giocato anche a Vicenza e che aveva un buon rapporto con il presidente Farina».
INDIMENTICABILE BOMBER. Dal 1976 al 1978 a Vicenza Rossi diventò il bomber, arrivarono la promozione in A, il titolo di capocannoniere, il 2º posto con il L.R. Vicenza dietro alla Juve e la chiamata in Nazionale. E lui, toscano di Prato, diventò vicentino a tutti gli effetti. «Del resto da Prato sono andato via a 16 anni, là ho vissuto la mia gioventù in famiglia. La cittadinanza onoraria è il corollario di un percorso di vita, è stata una festa, un riconoscimento. Mi sono commosso? Vero. La gente mi ferma ancora oggi». Anche perché Pablito è tornato a Vicenza, in società, grazie a Renzo Rosso. «Sono l'ambasciatore e ho voluto dargli un senso. Renzo Rosso mi ha chiamato appena è entrato nell'ottica di acquisire il Vicenza: tu devi stare con noi, ha detto, sei una bandiera. E mi è piaciuto tutto da subito: lui, l'entusiasmo, la serietà con cui ha sempre fatto le cose e perché ha coinvolto il mondo industriale. Bisogna ringraziarlo».
OBIETTIVO SERIE B. L.R. Vicenza capolista del girone B, con la promozione a portata di mano, anche se la pausa forzata per l'emergenza lascia grande incertezza. «Ce la facciamo ad andare in B - assicura Rossi - abbiamo dei meriti acquisiti che vanno riconosciuti qualunque cosa sucmoda ceda. Ora bisogna stare a casa, ci sono regole da rispettare ed è giusto così. Ma quando tra un mese o due si potrà riprendere, come ci auguriamo tutti, bisogna ripartire da dove abbiamo lasciato. Si tratta di fare il rush finale, di stare concentrati ed entro fine giugno, si spera, si potranno concludere i campionati. Il mio impegno in società - continua - è a lungo termine. È solo il 2º anno e le cose stanno funzionando, si tratta di proseguire. Io sto cercando di portare il mio contributo. Il Menti è casa mia, quella a cui sono più affezionato. Con la maglia azzurra vengo riconosciuto nel mondo, ma quella del club è biancorossa ed è altrettanto speciale».
«Il Menti è casa mia superata l’emergenza niente potrà toglierci la promozione»