La Juve e i viaggi “autorizzati” le regole sono state rispettate?
Il certificato “negativo” non poteva bastare: sui divieti è mancato il rigore necessario
In questi giorni siamo tutti uguali. Poi però c'è sempre qualcuno più uguale degli altri. C'è poco da scherzare, è necessario provare a sdrammatizzare. Perché comunque ci sono tante domande che la gente “comune” si pone quotidianamente durante questa fase di guerra al Coronavirus. E tante sono le limitazioni che bisogna imporre e imporsi per venirne fuori. Ecco che quindi sono molti che si sono chiesti ieri, per esempio: «Perché Higuain (ma anche Khedira o Pjanic) sì e noi no?». Sintesi semplicistica, ma efficace, senza dover necessariamente scivolare tra codici e codicilli, si può provare a rispondere così: Higuain sì (ma anche Khedira o Pjanic) e noi no, perché dei cittadini “normali” dopo essere stati a contatto con un positivo al Covid-19 se asintomatici devono attendere 14 giorni non potendo fare gli ormai famosi tamponi, mentre i calciatori della Juve hanno potuto effettuare tutti i controlli del caso pur non riscontrando alcun sintomo esaurito il periodo di incubazione (3-7 giorni). Non che solo i bianconeri siano diversi, lo sono forse tutti i calciatori di serie A in contesti simili, come testimoniato dalla lunga serie di casi di «positivi ma asintomatici».
SICUREZZA. Un'altra domanda, strettamente correlata, può essere questa: «Ma è sicuro il loro viaggio?». La risposta, è: «sì». O almeno così si spera. Perché, tornando al triplice caso Higuain-Pjanic-Khedira, se è vero che dall'ultimo contatto con Rugani è trascorsa solo poco più che una settimana, considerando come il difensore bianconero si sia allenato ancora martedì 10 marzo prima degli esami effettuati il giorno dopo, è altrettanto vero che dopo i 7 giorni l'esito negativo di un tampone può essere ritenuto definitivo, scongiurando le tanto temute «false negatività».
AUTOCERTIFICAZIONE. Altra domanda, simile ma diversa: «E si può?». Anche qui, la risposta più facile è «evidentemente sì», altrimenti le forze dell'ordine non avrebbero autorizzato la partenza dei giocatori. In particolare la Polaria ha controllato la documentazione presentata da Higuain riservandosi la possibilità di effettuare ulteriori accertamenti in questi giorni. In fase di autocertificazione, poi, eventuali inadempienze o false testimonianze renderebbero gli autori perseguibili. E le motivazioni legate alla necessità del viaggio, di carattere familiare, sono state ritenute valide.
IN SINTESI. Insomma non ci sarebbero stati motivi per impedire il viaggio a Higuain, Khedira e Pjanic, essendoci stata a monte una situazione che non è stata gestita con la quarantena. Il che porta all'ultima, ma non unica, domanda rimasta: e perché non è stata imposta la quarantena se nell'Ordinanza del
Ministero della Salute «è fatto obbligo alle Autorità sanitarie territoriali competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva al Covid-19»? Evidentemente quello tra calciatori non è stato ritenuto un contatto stretto. Oppure c'è stato un errore, grave. Lasciando spazio a tutta un'altra serie di domande e considerazioni che la gente della strada, anzi la gente costretta in casa, continuerà a farsi guardando a questa situazione.
La Polizia si riserva altri accertamenti sulla documentazione presentata da Higuain