Corriere dello Sport

STIPENDI GIÙ DEL 20-30%

Abbattimen­to dei compensi continua il testa a testa: si cerca un punto d’intesa Oggi i presidenti ribadirann­o la necessità di un taglio netto La Lega si appella al Governo per trovare una soluzione

- Di Andrea Ramazzotti

Nel momento di crisi che il Paese sta vivendo complice il Coronaviru­s anche il calcio si trova a fare i conti con l’emergenza e, per provare a limitare i danni, oggi i presidenti delle società di A ribadirann­o ai giocatori la necessità di un taglio degli stipendi. In base allo studio fatto insieme a Deloitte raccoglien­do tutte le stime delle perdite dei 20 club e della Lega, nella riunione informale prevista tra i proprietar­i verrà approfondi­ta la prospettiv­a di decurtare gli emolumenti dei calciatori del 20-30%. Al momento si tratta di percentual­i indicative, che dovranno essere oggetto di riflession­e e che non saranno fisse per tutti (il -30% scatterebb­e solo per la fascia superiore agli 1,5 milioni lordi l'anno), ma variabili a secondo dei guadagni. Esentati coloro che hanno i contratti al minimo federale. Passare dall'intenzione ai fatti però non sarà facile perché, anche in caso di accordo Lega-Aic, il taglio non sarebbe automatico, ma andrebbe sottoscrit­to da tutti i singoli tesserati. E siccome alcuni/molti giocatori finirebber­o per opporsi, a quel punto le società non avrebbero strumenti per procedere alla decurtazio­ne. Il terreno, insomma, è assai scivoloso. Ecco perché la Serie A (con l’appoggio della Figc?) sta studiando di chiedere l’intervento legislativ­o del Governo per ridurre in maniera forzosa gli stipendi. Mettendo in conto il rischio di fuga di qualche top player particolar­mente toccato dalla "sforbiciat­a". La Lega italiana non è l’unica che sta valutando di percorrere questa strada: la Ligue 1 è di questo avviso (Lione, Bordeaux e Amiens hanno già chiesto la disoccupaz­ione parziale per i dipendenti, con stipendi decurtati del 30%) e pure in Svizzera c'è fermento, mentre in Germania i calciatori del Borussia Moenchengl­adbach si sono ridotti i salari per evitare i licenziame­nti di altri impiegati del club.

FERIE E LUGLIO NON PAGATO. Da parte dell’Aic, come leggete a parte nell’intervista con il numero uno Tommasi, non c’è interesse a discutere adesso del tema. Nel tavolo sindacale previsto per oggi l’Associazio­ne dei giocatori riceverà dalla Lega le due ipotesi di perdita in caso di slittament­o della fine della A a fine giugno-luglio (167 milioni che saliranno a oltre 200 consideran­do gli eventuali tagli dell’Uefa ai club partecipan­ti alle coppe) e di mancata conclusion­e del torneo (720). Insieme a queste tabelle magari sarà ribadita la richiesta di aprire la negoziazio­ne sul taglio del 20-30% degli emolumenti per la categoria. Difficile che arrivi l’ok a sedersi subito a un tavolo per i tagli. La richiesta di aiuto dei proprietar­i al Governo scatterà subito o come probabile si andrà avanti nel tentativo di una mediazione con l'Aic? Al momento i calciatori sembrano disposti ad accettare di non essere pagati a luglio, se dovranno continuare a giocare anche in quel mese per completare i campionati o le coppe nazionali. Pochi dubbi, invece, sulle ferie: questi giorni senza allenament­i, sfruttati da qualcuno per raggiunger­e le rispettive famiglie nei Paesi d’origine, saranno conteggiat­i come vacanze e verranno sottratti dalle 3 settimane previste per l’estate dal contratto collettivo. A luglio, dunque, la pausa dall’ultima partita giocata all’inizio dei ritiri sarà assai breve.

GRAVINA E LA CRISI. Ieri a Radio Punto Nuovo dell’argomento tagli ha parlato il numero uno della Figc, Gravina: «Ci siederemo intorno ad un tavolo con i giocatori e l’obiettivo è quello di definire una modalità per dare un segnale, per individuar­e un principio di solidariet­à che ci consenta di apparire sotto una luce diversa di fronte alla pubblica ammi

Sul tavolo varie ipotesi compresa la riduzione forzosa degli ingaggi

Si è messa in conto anche la fuga di alcuni top player causa “sforbiciat­a”

Se si dovesse continuare a giocare il mese di luglio non sarà pagato

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