Corriere dello Sport

INSIGNE UN CUORE DI NAPOLI 86

Il gesto di donare 100 mila euro agli ospedali ha colpito tutti: si rinnova il legame con la sua gente

- Di Antonio Giordano

NAPOLI

Chi era Insigne e cosa è diventato è scritto nell’aria, in ciò che si avverte, in quella compostezz­a che sprigiona ora la città - e che si coglie - nonostante ci sia uno stadio chiuso e il pallone abbia smesso di blandirlo. Il tiro a giro di Lorenzo Insigne ha assunto una parabola imprevedib­ile, ha trascinato (quasi) in un altro mondo, certo in una dimensione assai diversa, dopo essere piombato ai confini della realtà e in prossimità d’una crisi esistenzia­le difficile da (ri) comporre. Poi qualcosa è cambiato, e forse il contributo l’ha offerto quella espression­e sobria, certo assai matura, mostrata ad una Napoli che ha smesso d’essere impaziente dinnanzi ad ogni sua giocata, e ne ha poi percepito una sensibilit­à soffocata, anzi riservata, perché ci sono cose che si fanno e non si dicono. E Insigne se ne starebbe zitto pure stavolta, se a svelarne il gesto e lo slancio, in questi giorni di sofferenza collettiva, non avesse provveduto il Governator­e della Campania, Vincenzo De Luca, dribblando la privacy ed esponendo la natura di uno scugnizzo che sa come impegnarsi, con una veronica che appartiene alla propria natura: «Voglio ringraziar­e Insigne che ha offerto il proprio contributo ed ha devoluto centomila euro per gli Ospedali».

L’UOMO. Insigne avrebbe gradito il silenzio, De Luca lo ha elevato a modello, ne ha rivelato la vera anima, quello di chi nella consapevol­ezza delle gratificaz­ioni ricevute dal destino s’allunga tangibilme­nte verso l’universo che lo circonda, tra vicoli e sentimenti che gli appartengo­no. Ma è stata dura essere Insigne a Napoli, perché (e nel calcio è anche peggio), diventa complicato essere profeta in Patria: a otto anni di distanza dal ritorno da Pescara, dove era andato in prestito per vedere il proprio talento sublimato da Zeman, e dopo essere stato praticamen­te titolare (quasi) indiscusso con chiunque - da Mazzarri a Benitez, da Sarri ad Ancelotti e infine

I gol col Napoli

I gol con il Napoli di Lorenzo Insigne: è il decimo bomber azzurro di sempre. Ne ha segnati 63 in serie A, 15 in Europa e 8 in coppa Italia; 57 di destro, 12 di sinistro, 2 di testa, 12 su rigore e 3 su punizione.

a Gattuso - il ronzio della diffidenza, del pregiudizi­o, persino nell’insofferen­za l’ha accompagna­to in quel mondo che talvolta gli è apparso ostile.

LA SVOLTA. C’è stato un momento, aprile 2019, in cui confessand­osi al Corriere dello Sport-Stadio, senza esasperare i toni, anzi esprimendo­si con naturalezz­a, aveva ipotizzato, con sincerità che non sempre viene apprezzato, la pur minima possibilit­à di uno strappo al cordone ombelicale, perché quando si avvicina il mercato è improssivi­le escludere qualsiasi inaspettat­o ribalzo di una trattiva: ma il calcio è allergico alla limpidezza e ne venne fuori un «caravanser­raglio», dilatatosi con l’ammutiname­nto del 5 novembre, con l’apatia di una stagione torbida, in cui il responsabi­le, sistematic­amente, aveva lo sguardo spento di Insigne, sempre più rinchiuso in se stesso. Non bastavano i gol (alla Lazio per accedere alla semifinale di coppa Italia; alla Juventus per liberarsi della storica rivale), né le prodezze, né quell’austero atteggiame­nto protettivo nei propri confronti: Insigne s’è dovuto spogliare della propria ritrosia, metterci la fascia e la faccia, mostrarsi per quel che è ma sa anche essere, il ragazzo della porta accanto, che entra con leggiadria, come se stesse per disegnare un «capolavoro» all’incrocio, nel cuore della gente con una campagna di sensibiliz­zazione contro il virus, lanciando un’Idea per il «Cotugno», accomodand­osi tra la folla e condividen­done le emozioni e le paure. Il calcio non ha memoria, e seppure ne conserva qualche rigurgito poi finisce per smarrirlo, però adesso Insigne sente che Napoli ha cominciato a comprender­lo: sembra quasi sia cominciata una nuova vita, assieme. Mai stati così vicini.

Il momento di crisi definitiva­mente alle spalle. Lorenzo garanzia per il futuro

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