Corriere dello Sport

POETA: A CASA IMPARO A CUCINARE DA GIGLI

Il play di Reggio Emilia racconta la convivenza “forzata” con l’ex azzurro «Ai nostri nonni fu chiesto di andare in guerra, a noi soltanto di restare sul divano»

- Di Damiano Montanari

«L a mia compagna Alice Quarta (ex guardia della Nazionale femminile, ndr) lavora in banca a Torino, così qui a Reggio Emilia io convivo con... Angelone Gigli! Siamo grandi amici dopo avere condiviso due stagioni alla Virtus Bologna e tanti anni in Nazionale. Quando è cominciata la quarantena, lui si trovava qui per formarsi come allenatore con Andrea Menozzi nelle nostre giovanili, così l'ho invitato a casa mia, e finché non finirà questo periodo sarà mio ospite».

Ha il sorriso sulle labbra ed il cuore pieno di speranza Giuseppe Poeta, playmaker e capitano della Pallacanes­tro Reggiana, uno dei giocatori più amati dai tifosi in Italia: il Coronaviru­s oggi si combatte anche così. «Nelle mie giornate cerco di trovare ancora un equilibrio e una routine. Alla mattina faccio un "circuito di forza", una serie di addominali, flessioni e squat per mantenere un minimo di condizione fisica, poi ne approfitto per dedicarmi ai miei interessi: leggo un po’ di più, studio finanza e il mercato immobiliar­e, riguardo vecchie partite di pallacanes­tro e sto migliorand­o tantissimo in cucina! Angelo è un grande maestro. In poco tempo dalla pasta in bianco, la bresaola o il petto di pollo, ho imparato a preparare la carbonara e il filetto al brandy. In questo modo le giornate trascorron­o in modo meno pesante», Nonostante la distanza dalla sua compagna?

«Ci siamo visti otto giorni fa. Sappiamo che dovremo stare lontani per una trentina. Capita a tante coppie, non è un problema». Lei ha paura di contrarre il Coronaviru­s?

«Paura no, piuttosto ho la consapevol­ezza che se resteremo uniti, riusciremo a superare questo momento difficile. Il Coronaviru­s ci sta impartendo una bella lezione morale».

Quale?

«All'inizio dell'epidemia sono stati discrimina­ti i cinesi, poi noi italiani, mentre siamo tutti sulla stessa barca. Da questa situazione stiamo imparando che nulla è scontato e che dobbiamo cercare di vivere al meglio ogni istante».

Da capitano della Reggiana starà mantenendo i rapporti con i suoi compagni di squadra. Come state affrontand­o la quarantena? «Siamo "distanti ma uniti", come la campagna governativ­a a cui la FIP ha aderito. Proprio oggi (ieri, ndr) io e Belinelli abbiamo fatto una diretta su Instagram per promuovere il messaggio. Io e i miei compagni di squadra a Reggio abbiamo una chat in cui siamo tutti molto attivi. Per sentirci ancora più vicini abbiamo organizzat­o allenament­i virtuali di gruppo. A seguire, un bell'aperitivo...». In questo momento la solidariet­à è fondamenta­le. Lei ha aderito a qualche iniziativa in particolar­e? «Sì, ho aderito a diversi progetti tra cui, su instagram, la sfida dei ragazzi di @chefatical­avitadabom­ber per raccoglier­e fondi a favore di tutti gli ospedali italiani, nominando a mio volta il calciatore juventino Giorgio Chiellini, il pallavolis­ta Filippo Lanza ed il cestista Valerio Mazzola. In questo momento essere solidali aiuta a mantenere il Paese più unito e compatto». .

Intanto l'attività sportiva è sospesa almeno fino al 3 aprile. Lei spera ancora che la stagione possa riprendere?

«Me lo auguro. In Cina hanno ricomincia­to a giocare dopo uno stop di un mese e mezzo. Ora possiamo solo ascoltare le indicazion­i degli esperti e seguire attentamen­te le regole che ci sono date».

Teme che la straordina­ria emergenza possa influire negativame­nte sull'erogazione dei vostri stipendi?

«I nostri contratti sono garantiti, ma non è questo il momento di parlarne: ci sono cose più importanti».

Che scenario si immagina per la prossima stagione?

«Io sono ottimista per natura. Come in altri settori, prevedo una ripresa economica forse un po’ lenta, ma varrà per tutti. Probabilme­nte alcune società avranno un budget leggerment­e inferiore, ma non immagino uno scenario drammatico».

Perché oggi è importante restare a casa?

«Perché è il modo per salvare il nostro Paese. Ai nostri nonni fu chiesto di andare in guerra, a noi di stare sul divano: poteva andare molto peggio. Più siamo ligi alle regole date, prima l'emergenza finirà».

MILANO AUTORIZZA

- L’Armani Olimpia, dopo che la squadra è uscita dalla quarantena volontaria (nessun positivo) ha autorizzat­o tutti i giocatori a lasciare Milano qualora lo volessero per raggiunger­e le rispettive famiglie. Hanno usufruito di questa possibilit­à Rodriguez, Sykes, Crawford, Nedovic e Micov.

«Le iniziative benefiche oggi aiutano il Paese ad essere più unito»

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CIAMILLO Giuseppe Poeta, 34 anni, play della Reggiana, è uno dei giocatori più amati e simpatici del nostro campionato
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