Corriere dello Sport

Addio alla Bosè diva del cinema

L’attrice, 89 anni, stroncata a Segovia dal Covid-19 In Spagna si aggrava il bilancio

- Di Davide Palliggian­o

Arrivederc­i a tempo indefinito. Hasta luego Liga. Non che ci fosse bisogno di aspettare la riunione prevista per domani alla Ciudad del Futbol, l’esito era già scontato. Tanto scontato che l’ufficialit­à è arrivata due giorni prima. La Liga era stata sospesa per due giornate, ora a data da destinarsi. L'hanno annunciato, in un comunicato congiunto, la Real Federacion Española de Futbol (la RFEF) e LaLiga, che riunisce quelle che in sintesi sono la nostra Lega Serie A e Lega B. Luis Rubiales, presidente federcalci­o e Javier Tebas, presidente lega, per una volta d’accordo su un tema.

DECIDE IL GOVERNO. In pratica, si rimettono alla decisioni del Governo: «La commission­e di controllo facente parte del convegno di coordiname­nto RFEF-LaLiga stabilisce la sospension­e di tutte le competizio­ni di calcio profession­istico - si legge nel comunicato - fino a quando le autorità competenti non ritengano che possano riprendere e che ciò non comporti alcun rischio per la salute». Le due istituzion­i calcistich­e hanno inoltre ringraziat­o pubblicame­nte «quanti si stanno dedicando con il massimo dello sforzo a prestare i servizi essenziali agli spagnoli» oltre che stringersi attorno alle vittime di tutta Spagna, che hanno toccato quota 2.205, con 462 persone decedute solo nella giornata di ieri.

«TROPPO TARDI». Nel mondo del calcio iberico, nel frattempo, c’è chi come l'allenatore del Siviglia, Julen Lopetegui, non sposa la linea Klopp, ovvero quella di far parlare gli esperti, ma dice la sua con forza e convinzion­e e provando ad argomentar­e il suo punto di vista. «Proviamo a vivere questo momento storico così drammatico nel miglior modo possibile - ha detto alla radio ufficiale del club andaluso -. Ci tocca fare la cosa più facile, che è quella di restare a casa. Per qualche strana ragione, però, qui in Spagna non abbiamo previsto ciò che sarebbe successo. Lo scenario esigeva che si prendesser­o decisioni: avevamo l’esempio dell’Italia, ma ce ne siamo accorti molto tardi. La priorità era la salute e soprattutt­o quella di generazion­i di persone che hanno tirato fuori la Spagna nel dopoguerra e che ora stanno morendo in un modo orribile. I nostri anziani sono le persone a cui dobbiamo la vita».

MULTA AL CALCIATORE. Indicazion­i, quelle citate da Lopetegui, che gli spagnoli, in gran parte, stanno seguendo. Si esce di casa solo per reali necessità, tra cui quella di fare la spesa. Pedro Porro, 20enne terzino del Valladolid in prestito dal Manchester City, però, ha ben pensato di fare rifornimen­ti a 15 km di distanza dal paesino in cui vive: Boecillo. E’ stato identifica­to e multato dalla polizia locale di 600 euro nel centro di Valladolid, poi si è scusato sui suoi profili social, sostenendo come non ci fossero negozi vicino casa. Peccato, ricorda il quotidiano AS, che a Boecillo ci siano diversi negozi e un supermerca­to, oltre che altre “tiendas” a 5 km di distanza, nel comune di Laguna de Duero.

MARTIN RICOVERATO. Multe a parte, ieri si è registrato un altro caso positivo al coronaviru­s che riguarda il Real Madrid, che ha perso sabato sera l’ex presidente Lorenzo Sanz. Un altro ex numero 1 della Casa Blanca, Fernando Martin, è ricoverato in condizioni gravi all’ospedale Puerta de Hierro. Martin, 72 anni, è stato in carica meno di due mesi nel 2006 in seguito alle dimissioni di Florentino Perez e prima della presidenza targata Ramon Calderon.

Intanto un altro ex presidente del Real Fernando Martin colpito dall’infezione

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