Il Pescara lotta e sceglie la vita
Il calcio può attendere. Oggi si vive un momento particolare, sportivamente parlando molto difficile a livello umano, e complicato per quelle che, un domani ancora lontano e indecifrabile, saranno le conseguenze di uno stop prolungato e che oggi non si sa quando finirà. Ma oggi la priorità in questo momento è una sola: superare l'emergenza e sconfiggere la pandemia scatenata dal Covid 19.
PARLA REPETTO. La pensa così il direttore generale del Pescara Giorgio Repetto che fa il punto della situazione, ribadendo quella che è la priorità odierna: «Oggi il primo pensiero è quello di venire fuori da questa situazione difficile che stiamo vivendo tutti. Una volta usciti dall'emergenza, potremo fare altri discorsi, ma oggi diventa difficile parlare di quello che verrà. Il problema è capire quando arriverà il futuro. Oggi dobbiamo essere cittadini responsabili e restare in casa. È giusto porsi il problema di quando si ripartirà, ma è ancora troppo presto per saperlo. I nostri dirigenti di tutte le squadre - spiega il dg degli abruzzesi - stanno lavorando per salvaguardare la salute dei propri tesserati, ma ovviamente si pongono anche domande su quello che verrà. I pensieri sulle questioni economiche te li fai. Le società stanno perdendo introiti, ma dico anche che, una volta superata questa emergenza, le soluzioni ai problemi economici e di calcio giocato si troveranno».
DOPPIA VESTE. Repetto oggi dirigente, e ieri calciatore ai massimi i livelli, conosce bene anche quelle che possono essere le problematiche di carattere psico-fisico per una sosta così lunga nella parte finale di stagione. «Parliamo di professionisti e di atleti che si allenano quotidianamente e che stanno lavorando anche in queste settimane come anche i nostri calciatori, seguendo le direttive dei preparatori e dei tecnici, anche se a distanza. I credo e spero che i campionati possano riprendere. Una cosa è ricominciare a fine aprile o maggio, una cosa è ripartire più tardi. Credo che però si possa anche tornare a giocare in piena estate. Le soluzioni, una volta usciti da questo tunnel, in qualche modo si troverebbero. In un mese e mezzo si potrebbero tranquillamente giocare anche dieci partite. Scendere in campo due volte alla settimana non penso rappresenterebbe un problema. Arrivare a giocare anche a luglio non sarebbe mica la fine del mondo. Ora pensiamo al presente e alla salute del nostro Paese. Poi vedremo e, se come mi auguro, si tornerà in campo, vorrà dire che avremo vinto questa battaglia».
E IL PESCARA? Il futuro del Pescara quale sarà? «Abbiamo avuto tanti infortunati. Nelle ultime gare avevamo anche 12, 13 assenti. Ora le cose vanno meglio. Abbiamo recuperato tanti ragazzi e quando sarà possibile tornare in campo per conquistare quei punti, 11, 12 che occorrono per mantenere la categoria ci saremo». Parola di Repetto!
«Troveremo anche una soluzione ai problemi economici certi delle società»