DIONISI: IL PAESE PRIMA DI TUTTO
«Speriamo di poter tornare in campo. Poi servirà tempo Ma salvare la stagione è possibile»
Icalciatori del Frosinone continuano a restare nei loro domicili in Ciociaria e ad allenarsi tra le mura domestiche. Su quello che è il presente e su cosa potrà succedere in un futuro, abbiamo parlato con l’attaccante dei canarini Federico Dionisi. Uno degli uomini simbolo della formazione di Alessandro Nesta.
Dionisi, ci racconta quella che in questo momento è la sua giornata ideale?
«Partendo dalla sveglia del mattino che continua a suonare relativamente presto, dopo aver fatto colazione inizia l’allenamento. Sul telefonino abbiamo la scheda del lavoro da svolgere, che i nostri preparatori ci hanno inviato la sera precedente. E la seguiamo alla lettera. Poi a pranzo ci prepariamo quello che ci è stato consigliato dal nostro nutrizionista. In genere un piatto di pasta la cui quantità dipende dal tipo di allenamento che abbiamo svolto. A esempio oggi (ieri, ndr), non c’era allenamento e quindi di pasta ne ho mangiata una quantità minima. Nel pomeriggio mi dedico soprattutto alla casa. La sera per cena, generalmente un secondo e un contorno».
Nonostante state lavorando quotidianamente a casa, quanto ritiene che perderete a livello muscolare?
«Più che a livello muscolare quello che ci sta mancando e quindi stiamo perdendo, è sicuramente il ritmo. Quello che si acquisisce con le corse sul lungo e le partite».
E allora quanto tempo servirà, una volta che ci sarà la possibilità di allenarvi, per ritrovare la condizione giusta?
«Almeno due settimane di lavoro intenso. Non dico che servirà un periodo di ritiro completo come nel precampionato, ma quasi. Poi, è chiaro che molto dipenderà da quello che sarà il periodo nel quale potremo allenarci sono in casa per nostro conto».
Si è fatto un’idea di quanto potrà finire e riprendere la stagione?
«Fare una previsione in tal senso ritengo sia impossibile. E senza dimenticare che quanto questo accadrà, sarà ancora dura prima di poter tornare a vivere in tutto e per tutto. Io ho anche un’attività commerciale a Rieti e quindi forse più di altri compagni mi rendo conto come sia difficilissimo vivere questo momento. La speranza è che possa accadere per inizio di maggio, ma ora l’unica cosa che conta è la salute di tutti. E i numeri sono purtroppo drammatici».
Nel caso, invece, non ci siano i presupposti per giocare le ultime 10 gare per chiudere la regular season, ritiene che il Frosinone, ora 3º, dovrebbe salire in A? «Nel rispetto della situazione generale che sta vivendo il nostro Paese, mi astengo da ogni tipo di discorso riguardante quelle che potranno essere le decisioni della Figc nel caso non ci fossero i tempi necessari per ritornare a giocare e chiudere regolarmente la stagione».
Provando a pensare positivo e immaginando che nel giro di un mese e mezzo si possa tornare in campo, quali le squadre con le quali il Frosinone dovrà lottare per il 2º posto?
«Tante. Se si guarda la classifica, partendo dal Crotone fino all’ottava e la nona, tutte possono puntare al secondo posto. Per cui ci saranno da giocare dieci partite nelle quali bisognerà dare più del massimo. Una bella sfida che spero possa iniziare il prima possibile. Perché vorrebbe dire che siamo usciti da un incubo».