Corriere dello Sport

«Nessuno stop, ballano 7 miliardi»

- Di Andrea De Pauli

In un modo o nell’altro, la stagione va portata a termine. E pazienza se si dovrà arrivare anche fino ad autunno inoltrato, perché il denaro in ballo è tantissimo. Questa la sintesi più che interessat­a di Jaume Roures, che si è servito dei microfoni di Rac1 per aggiungere ulteriore pressione su tutte le componenti del calcio iberico, e non solo, impegnate, in questi giorni di grande emergenza, a salvare il salvabile. «La cosa più importante è arrivare alla conclusion­e delle varie competizio­ni», la sentenza di Mister Mediapro. «Quando potrà iniziare la prossima stagione, in questo momento, importa poco. L’importante è chiudere questa. Non dovessimo essere in grado di disputare le giornate che mancano, infatti, si arriverebb­e a perdere il 30% dei guadagni. Se pensiamo a tutto il calcio europeo, stiamo parlando di una cifra superiore ai 7 miliardi di euro. E questo il calcio non se lo può permettere».

COMUNANZA D’INTERESSI. Mentre in Spagna più o meno tutti club si preparano ad attuare l’Expediente de Regulación Temporal de Empleo (Provvedime­nto di Regolazion­e Temporanea del Lavoro), che prevede tagli che arrivano fino al 70% degli stipendi, a iniziare da Barça, Atletico ed Espanyol, Roures ha inviato un messaggio non troppo velato neppure all’Assocalcia­tori, che nelle ultime ore ha irrigidito le sue posizioni davanti alle varie proposte presentate dai singoli club. «Gli unici calendari davvero percorribi­li sono quelli che prevedono una chiusura oltre giugno. Questo non deve essere un problema, perché ci troviamo in una situazione di forza maggiore. I calciatori sono i primi a essere interessat­i a che si chiuda tutto regolarmen­te. Se non dovesse accadere, infatti, saranno i primi a perderci a livello economico».

GLI SCENARI. Il numero uno di Mediapro, che al momento ha interessi diretti su Liga spagnola e Ligue 1 francese, in attesa di capire se riuscirà a trovare la breccia per entrare anche nella Serie A, si è mostrato poco preoccupat­o per la stagione che verrà, continuand­o a insistere sulla presente. «Dobbiamo metterci nell’idea che non ci sarebbe nulla di scandaloso se dovessimo terminare i campionati e la Champions in luglio, in agosto o anche più in avanti», la serafica constatazi­one. «La cosa importante è che tutte le componenti capiscano che si deve remare tutti nella stessa direzione. Dobbiamo prendere atto che sarà necessario concedere almeno un paio di settimane alle squadre per recuperare una condizione fisica decente prima della ripresa e questo sposterà in avanti la data della ripartenza. Ciò vuol dire che il prossimo campionato inizierà in ottobre? Non lo vedo un grosso problema».

«I giocatori rischiano sono loro i primi a essere interessat­i a finire i tornei»

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ANSA Il fondatore del gruppo Mediapro, lo spagnolo Jaume Roures

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