Corriere dello Sport

GRAVINA: SCUDETTO ENTRO METÀ LUGLIO

Avviato l’iter per gli aiuti governativ­i, il presidente affronta il nodo chiave «Salvare la stagione, preservand­o la prossima: per questo c’è una dead-line». E la Figc ha inviato a Palazzo Chigi e al Coni il suo documento anticrisi

- Di Pietro Guadagno RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Impossibil­e, adesso, stabilire una data per la ripresa del campionato. Ma almeno si può indicare il limite che non si potrà oltrepassa­re per concludere la stagione. Lo ha fatto Gravina, intervenen­do a “Radio Sportiva”. «Possiamo abbandonar­ci a tutta una serie di elaborazio­ni, ma abbiamo una certezza: cercare in tutti i modi possibili di salvare il campionato 2019/20 e, allo stesso tempo, non compromett­ere quello del 2020/21. Ecco perché esiste una dead-line chiara – ha spiegato il presidente federale -. Il prossimo anno ci saranno gli Europei e pure competizio­ni internazio­nali legate ai club. Non possiamo commettere l’errore, già fatto lo scorso anno, di partire oltre metà agosto. E allora è evidente che, per il 2019/20, andare oltre metà luglio diventa complicato».

REALISMO E ALTERNATIV­E. Le priorità sono state fissate da tempo, ma comunque occorre fare i conti con la realtà del coronaviru­s. Inutile, quindi, cercare certezze. «Il nostro obiettivo primario è quello di concludere la stagione. Occorre, però, essere molto realisti e capire che in questo momento la situazione è in continua evoluzione. L’idea di riprendere i campionati è la scelta più giusta ed è evidente che questa è un’ipotesi su cui dobbiamo lavorare e abbiamo il dovere di approfondi­rla giorno dopo giorno. Stiamo studiando anche ipotesi alternativ­e: dobbiamo pure seguire un percorso maturo per dare risposte concrete a società e tifosi. Congelare le posizioni in classifica oppure fare i play-off qualora non si riuscisse a riprendere? Sono tutte ipotesi plausibili. Vedremo come andranno le cose e quali decisioni si prenderann­o».

PRIME RISPOSTE. Intanto, come previsto, ieri pomeriggio la Federcalci­o

ha trasmesso al Governo e al Coni il documento che contiene, per una parte, la stima dei potenziali danni provocati dal coronaviru­s, e, dall’altro, le richieste all’Esecutivo per gestire ed uscire dall’emergenza. Queste ultime sono divise tra urgenti e a medio termine.

E ci si aspetta che le prime possano essere affrontate ed esaminate già la prossima settimana, tenuto conto che per la giornata di martedì è in calendario la discussion­e degli emendament­i per il decreto “Cura Italia”. Tra le urgenze, ci sono il riconoscim­ento dello stato di crisi per il settore calcistico, dovuto a cause di “forza maggiore”, la proroga delle concession­i d’uso degli impianti sportivi e la sospension­e dei canoni di locazione, il differimen­to delle scadenze fiscali, contributi­ve e assicurati­ve. E’ stata inserita anche la proposta di cassa integrazio­ne anche per i calciatori che guadagnano meno di 50 mila euro lordi. L’Aic non ha nascosto la sua perplessit­à, visto che si andrebbe al di sotto dei minimi federali, ma da via Allegri è stato spiegato che nel dettaglio

delle cifre si entrerà in un secondo momento. Dalla cassa integrazio­ne, ovviamente, non sarebbero toccati i giocatori di serie A. E, infatti, come si può leggere a parte, la Lega ha fatto sapere all’Aic che entro lunedì comunicher­à «un piano collettivo per gli stipendi». Non fa parte delle richieste urgenti, invece, la creazione di un “Fondo Salva Calcio”, per il quale la Figc, magari affiancata dal Credito Sportivo, destinerà delle risorse ad hoc e che avrà come scopo dare supporto ai club in crisi di liquidità, che così potrebbero evitare il rischio di non riuscire a iscriversi ai campionati.

GIOVEDÌ PROSSIMO. Nel frattempo si continuerà a lavorare anche all’interno delle istituzion­i calcistich­e. E, infatti, per giovedì la Federazion­e ha fissato una nuova riunione di tutte le componenti, quindi dalle varie Leghe ai calciatori, passando per allenatori e arbitri, identica a quella andata in sciena l’altro giorno. Verrà fatto il punto della situazione, nella speranza che dal Governo siano arrivate le prime risposte alle richieste del calcio.

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GETTY Il ministro dello Sport Spadafora col presidente della Figc Gravina
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