Corriere dello Sport

VERITÀ DYBALA «SINTOMI FORTI»

L’argentino della Juve è uno dei contagiati in Serie A «Ho fatto fatica a respirare, come se mi mancasse l’aria Ma ora per fortuna sto meglio»

- Di Filippo Bonsignore

«Mi mancava l’aria, ora sto meglio, molto meglio». Basta vedere il sorriso della Joya per capire che adesso è tornato il sereno. Paulo Dybala sta bene, la lotta contro questo avversario così subdolo come il coronaviru­s continua ma ora la paura iniziale sembra passata. «Ho avuto alcuni sintomi forti un paio di giorni fa ma ora va abbastanza bene, ora va meglio» racconta il numero 10, in collegamen­to con Jtv con il programma “A casa con la Juve” insieme alla tuffatrice Tania Cagnotto. «Posso muovermi, camminare e sto cercando di allenarmi - prosegue l’argentino -. Quando provavo in questi giorni sentivo che, dopo cinque minuti, non riuscivo a fare niente, ero stanco, mi affaticavo velocement­e e mi facevano male i muscoli. Ora sto meglio e anche Oriana». Pure la fidanzata di Dybala, infatti, ha contratto il virus ma sta migliorand­o. Dall’Argentina, intanto, si è fatta sentire la madre della ragazza, Catherine Fulop, che in un’intervista a Gente, ha raccontato i giorni difficili della figlia e di Paulo: «Avevano sintomi tipo quelli dell’influenza, molta stanchezza, mal di testa e non distinguev­ano il sapore del cibo. Oriana ha iniziato prima e Paulo dopo. I medici della Juventus sono in continuo contatto con loro; gli portano anche i pasti a casa. Quando l’abbiamo scoperto, non è stato molto piacevole, soprattutt­o per la distanza. Ci hanno fatto una videochiam­ata per farci vedere che stavano bene. Siamo come in una grande psicosi: dopo aver ricevuto la notizia, era come se avessi mangiato una pietra. Sentivo male alla testa e allo stomaco e ho pensato di aver preso pure io il virus… Ma è solo a causa della situazione e dell’angoscia».

SOLO LA JUVE. Adesso si può tirare un primo sospiro di sollievo, visto che per entrambi la situazione sta migliorand­o. In attesa della verifica con il nuovo tampone che dovrebbe essere eseguito il 31 marzo. Così la Joya ripercorre momenti felici della sua carriera, come quando è arrivata la proposta della Juve. «Lo ricordo come fosse ieri - dice -, ero a casa mia a Palermo, c’erano tante squadre che mi cercavano ma io aspettavo, non chiudevo la porta a nessuno. Un giorno, dopo pranzo, mi suona il telefono ed era il mio procurator­e, preannunci­andomi che ci avrebbe chiamato la Juve. Poco dopo, parlai con il direttore Paratici. La prima cosa che ho fatto è stata abbracciar­e mia mamma e le ho detto che avrei voluto andare lì e da nessuna altra parte». In bianconero ha vissuto tante gioie, l’ultima è la migliore: «L’ultimo gol all’Inter: ho fatto una grandissim­a partita e una bellissima rete, sarebbe stato bellissimo se ci fossero stati i tifosi».

INDAGATO. Non se la passa benissimo, invece, a Cordoba, Gustavo Dybala, uno dei due fratelli di Paulo. Secondo i media argentini, sarebbe indagato dalla Polizia locale per aver violato la quarantena a cui era stato sottoposto, insieme a mamma e fidanzata, dopo che era emersa la positività dello juventino. Tutti e tre erano infatti stati da lui a Torino fino all’11 marzo scorso e il giorno seguente avevano fatto ritorno in Sudamerica. Nessuna restrizion­e, però, avevano subìto finchè Paulo non è risultato contagiato. In base alle indiscrezi­oni, sarebbero stati alcuni vicini del complesso residenzia­le Villasol a denunciare Gustavo che, dopo appena due giorni di isolamento, sarebbe uscito frequentem­ente di casa con la compagna. Per entrambi l'imputazion­e è di «disobbedie­nza all'autorità», per aver violato le regole che devono rispettare coloro che tornano dai Paesi a rischio e che hanno avuto contatti con persone contagiate.

«Sentivo la fatica e non riuscivo a fare niente, mi facevano male i muscoli»

E in Argentina il fratello è indagato per aver violato la quarantena

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GETTY Paulo Dybala, 26 anni, alla Juve dal 2015

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