Corriere dello Sport

Nouri esce dal coma quasi mille giorni dopo

Il giovane dell’Ajax aveva avuto un arresto cardiaco l’8 luglio 2017 «Ora capisce e guarda le partite»

- Di Furio Zara

Non c’è un tempo giusto o un tempo sbagliato, c’è un tempo in cui le cose accadono. Abdelhak Nouri si è svegliato ieri dopo 993 giorni di coma e chissà che mondo ha trovato. Aveva subito un arresto cardiaco in campo nell'amichevole col Werder Brema dell'8 luglio 2017.

Era, a quel tempo, uno dei giovani più interessan­ti dell’Ajax. Di origini marocchine, cresciuto ad Amsterdam, giocava nella seconda squadra dei Lancieri, gli era appena stato assegnato il premio di miglior giovane della Seconda Divisione olandese e si era fatto talmente apprezzare da debuttare - a poco più di 19 anni - in prima squadra, in un Ajax-Excelsior 1-0 dell’ottobre 2016, deciso da uno dei giocatori che abbiamo apprezzato in questi anni, Hakim Ziyech. Durante quell’amichevole col Werder Brema, “Appie” era crollato a terra, così, inspiegabi­lmente. L’avevano soccorso con il defibrilla­tore, quindi trasportat­o in elicottero all’ospedale di Innsbruck. Gli era stato riscontrat­o un danno cerebrale grave e permanente, per troppo tempo il cervello non aveva ricevuto adeguata ossigenazi­one. Era finito in coma indotto. Ci dissero poi che la causa era stata un’aritmia cardiaca.

La sua tragedia aveva scosso l’intera Olanda. Le speranze di vita erano poche. Invece negli ultimi tempi il quadro neurologic­o era migliorato e ieri Nouri ha lasciato l’ospedale. Suol fratello Abderrahim nel programma tv “De Wereld Draait Door” ha raccontato: «Appie non è più in coma, è a casa, dorme, mangia, un centinaio tra artisti e giocatori, dalle rispettive case, presterann­o volto e voce a uno spettacolo telematico che ha il doppio fine di ribadire a tutti di rimanere buoni buoni tra le mura domestiche (il progetto fa parte dell’iniziativa La Liga se juega en casa), e al contempo di mettere insieme un buon gruzzolo per l’acquisto aggrotta le ciglia, digerisce bene, ma è molto dipendente e non si alza dal letto. E’ consapevol­e di dove si trova ed è importare per lui stare in famiglia. E’ possibile comunicare con lui, guardiamo anche le partite di calcio e reagisce». I compagni di allora, in questi di materiale sanitario da mettere a disposizio­ne dei medici impegnati nell’emergenza. Tra gli artisti in scena, Alejandro Sanz, David Bisbal, Juanes, Aitana, Sebastian Yatra e Antonio Orozco A una ventina di ore dall’inizio dell’evento erano già stati raccolti quasi 6 milioni di euro. tre anni, non l’hanno mai abbandonat­o. Il romanista Justin Kluivert, che era cresciuto nelle giovanili dell’Ajax con lui e che in suo omaggio ha scelto il numero che “Appie” indossava (il 34), e l’attaccante del Barcellona Ousmane Dembelé; in questi anni hanno più volte espresso la vicinanza all’amico. Quasi tre anni dopo quella caduta, Abdelhak Nouri si è risvegliat­o ed è tornato ad abitare questo mondo. La vita si prende spesso lunghe pause per decidere cosa fare di noi.

Il suoi amici non l’hanno mai mollato Kluivert ha voluto il “34” che aveva lui

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ANSA Abdelhak Nouri, 22 anni, in un match di Europa League

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