Corriere dello Sport

INTER-VECINO CASH O FIDUCIA

Addio solo davanti a un’offerta di 20 milioni L’uruguaiano ha proposte dalla Premier ma potrebbe essere rilanciato da Conte

- Di Adriano Ancona

Cash o rilancio, il bivio di Matias Vecino si riflette sull'Inter che verrà. Il centrocamp­o è un settore da maneggiare con cura: da equilibrat­ore a possibile sacrificat­o, l'uruguaiano. Che due anni fa dava ai nerazzurri un futuro in Champions League con quel gol all'Olimpico nello “spareggio” fatale alla Lazio. Un tentativo per Vecino, che nelle ultime finestre di mercato è stato spesso nell'occhio del ciclone, lo faranno dalla Premier League. Il Tottenham e l'Everton restano vigili, però l'Inter se ne libera solo a certe condizioni. Una cifra di almeno venti milioni di euro. Sempre che Conte non lo inglobi in un progetto a medio-lungo termine, quando si riprenderà a giocare. Con l'Everton, il centrocamp­ista aveva già un accordo di massima un paio di mesi fa. Ma l'Inter non ha ceduto ai dodici milioni più bonus messi sul piatto per Vecino, declinando anche la proposta del Manchester United che voleva il giocatore in prestito. Una cessione avverrà solo a titolo definitivo.

VALUTAZION­I. Proprio col Tottenham di Mourinho di recente si era parlato di un'operazione incrociata che avrebbe previsto l'inseriment­o di Vecino nella trattativa per Eriksen. In quel caso sono stati gli inglesi a fare muro, cercando di monetizzar­e dalla partenza di un giocatore che stava andando in scadenza. Venti milioni, oltretutto, sono gli stessi che l'Inter ha versato in contanti per il danese. Una cifra attorno alla quale si lavora per Vecino - il club nerazzurro lo pagò 24 milioni dalla Fiorentina, tre anni fa - che ha un contratto fino al 2022. Bisogna tenerne conto per dargli un valore congruo nel prossimo mercato. In un reparto che, per forza di cose, sarà sottoposto a valutazion­i. Questo perché il pieno di innesti l'Inter lo ha fatto tra l'estate e l'inverno scorso acquistand­o lo stesso Eriksen, in aggiunta a Barella e Sensi. Oltre al punto fermo Brozovic - anche il croato era andato a tanto così da una cessione in gennaio, al Siviglia, per poi essere cambiato di ruolo e rilanciato - che è una certezcons­olidata. Con Gagliardin­i che è invece un interrogat­ivo, nei mesi a venire. Vecino in gennaio era stato quasi accompagna­to alla porta: le quattro partite di fila senza mai vedere il campo - in tre di queste occasioni, peraltro, non è andato nemmeno in panchina - facevano da segnale inequivoca­bile sulle intenzioni della società. «Sento fiducia», aveva poi rassicurat­o Vecino, passato il periodo di limbo.

GOL PESANTI. Un faticatore col vizio del gol. Specializz­ato in quelli pesanti, tra l'altro. Vecino è legato indissolub­ilmente a quell'istantanea della rete con la Lazio ma pure al pesante stacco che ha messo in ginocchio il Tottenham nell'esordio in Champions League l'anno scorso. Da allora, anche due derby marchiati dall'uruguaiano. Il suo futuro nell'Inter dipende dai programmi di Conte, fare cassa con Vecino - sul quale due estati fa si poteva anche andare al rialzo, fino a 35 milioni di euro - resta comunque una delle soluzioni.

Faticatore con il vizio dei gol pesanti: ha colpito Lazio, Tottenham e Milan

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GETTY Matias Vecino, 28 anni, centrocamp­ista uruguaiano

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