Corriere dello Sport

ZANIOLO: MIGLIORO CHE EMOZIONE LA SUD

L’azzurro risponde ai tifosi su Instagram e prepara il ritorno in campo «Il peggio è passato, i progressi si vedono. I tifosi della Roma sono stati fantastici, devo ripagarli»

- di Guido D’Ubaldo

Nicolò Zaniolo pazzo di Roma. Il giovane talento sta recuperand­o dall’intervento al ginocchio e dal giorno dell’infortunio sente fortissimo il calore dei tifosi, che negli ultimi due mesi e mezzo lo hanno fatto sentire importante. Ieri ha avuto tantissimi contatti, rispondend­o in diretta sul profilo Instagram della società gialloross­a alle domande arrivate dai tifosi.

L’attaccante è stato molto disponibil­e e si è mostrato fiducioso sul suo ritorno in campo: «Sto bene, va tutto bene. Finita la diretta mi alleno come al solito. Il campo è vicino, qui davanti (ride, n.d.r.). Giorno dopo giorno mi sento sempre meglio. Faccio le videochiam­ate con i preparator­i Valerio e Marco che mi aiutano negli esercizi. Le solite cose che facevo a Trigoria ora le faccio a casa. Sto molto meglio e spero di riprenderm­i il prima possibile».

Come si può diventare forte come te?

«Basta allenarsi sempre bene, avere passione e andare in campo. Se hai le doti a lungo andare esci».

Hai sentito la vicinanza dei tifosi?

Li devo ringraziar­e, sono stati tantissimi. Mi si è riempito il cuore per i loro messaggi, che non sono mai mancati dal giorno dell’infortunio. Ho ricevuto belle parole da tutti, li ringrazio».

Qual è stato il tuo gol più bello? «Credo quello contro il Napoli, ma sono tutti belli e importanti e da ricordare. In questo periodo cerco i miei gol su YouTube e me li riguardo».

Che si prova a segnare e correre sotto la Curva Sud?

«È il sogno di tutti. Ogni giocatore sogna questa gioia. È un’emozione unica, dopo il gol viene automatico andarci. Lì sotto non sembra di stare allo stadio, ma in un mondo tutto tuo».

Come ti sentivi la sera prima dell’esordio contro il Real Madrid?

«Normale, ma il giorno della partita il mister (Di Francesco, n.d.r.) mi ha detto che avrei giocato. Ho fissato il soffitto per tutto il giorno. Ero in stanza con Fuzato che era sempre al computer, l’ho invidiato perché non aveva pressione».

Dopo il fischio d’inizio hai pensato che l’avversario era il Real Madrid?

«È dura appena sali le scale e vedi lo stadio tutto bianco. Lì non è facile tenere le emozioni, poi devi entrare in campo e pensare a giocare. Ho un pregio, non sento le pressioni. Penso a divertirmi e a giocare. L’esordio al Bernabeu è stata sicurament­e l’emozione più forte provata alla Roma, tanto che poi mi sono tatuato sul braccio la scritta “Santiago”. Sulla coscia ho la data di nascita dei miei familiari, poi dall’altra parte uno per mia mamma. Ho un’occhio sul braccio e una Madonna sull’altro. Santiago è il più recente, fatto poco prima della quarantena. Tra le emozioni più forti c’è anche la doppietta col Porto all’Olimpico. Era una delle prime partite in Champions League e fare due gol a Casillas è stata una grande emozione».

Il numero 22 ha un significat­o particolar­e?

«È la data di nascita di mia mamma, che è nata il 22 agosto. Il mio idolo è Kakà ed aveva la 22, quindi l’ho presa anche per questo».

Kakà era un fenomeno…

«Ho il filmato del gol al Manchester United, dove mise la testa in mezzo a due giocatori. Davvero fortissimo».

Com’è giocare con Mkhitaryan? «È una bravissima persona dentro e fuori dal campo. Mi dà tantissimi consigli. Delle volte glieli chiedo anche io. In campo lo sanno tutti che è un fenomeno».

Hai mai pensato di non essere all’altezza?

«No, perché se ci sei vuol dire che puoi. Ci sono periodi dove sei meno lucido, fisicament­e stai meno bene. Poi devi superare quella flessione. Io a metà dello scorso anno ho avuto un calo, ma quest’anno sono tornato bene».

Un consiglio per superare i momenti di difficoltà?

«Ho smesso di leggere articoli, ho pensato al campo e ho pensato solo ad allenarmi».

Cosa hai provato il giorno dell’infortunio?

«All’inizio è stata una bella mazzata. Dopo il primo mese è tutto in discesa. All’inizio sei in difficoltà, ma dopo aver tolto i punti vedi sempre migliorame­nti giorno dopo giorno. Questo ti spinge a fare sempre un po’ di più».

Come ti trovi con i tuoi compagni?

«Siamo un gruppo molto unito, tutti giovani. Mi trovo meglio con Pellegrini, Mancini e Spinazzola, ma sono tutte persone gentilissi­me e disposte a darti una mano. Ci sentiamo con tutti, siamo sempre in contatto e ci facciamo le battute su Whatsapp. Ci prendiamo in giro. Spinazzola e Juan Jesus sono quelli più attivi. Quest’anno è un gruppo davvero bellissimo».

«L’esordio a Madrid indimentic­abile, ma l’esultanza sotto la curva è un sogno»

«Dopo aver tolto i punti è stato tutto in discesa, lavoro per rientrare presto»

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LAPRESSE Nicolò Zaniolo nato a Massa (Toscana) il 2 luglio 1999 Il trequartis­ta è stato acquistato dall’Inter nell’estate del 2018 Con la maglia della Roma ha realizzato 12 gol (una doppietta in Champions al Porto) in 60 presenze
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BARTOLETTI L’infortunio del trequartis­ta a gennaio contro la Juventus

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