BENNACER, LA LUCE GIUSTA PER IL MILAN
Il centrocampista acquistato dall’Empoli ha molto temperamento e con Kessie adesso forma un’ottima coppia nella mediana rossonera L’algerino è capace non soltanto di contrastare ma anche di dare qualità e sostanza alla fase offensiva
Si può considerare un buon Ufficiale ma sicuramente poco Gentiluomo. Ismail Bennacer (22 anni) è diventato uno dei punti di riferimento del Milan già dopo pochi mesi dal suo arrivo a Milanello dove si è fatto apprezzare da subito nonostante le fatiche estive in Coppa d’Africa. Peccato in campo che la sua fedina disciplinare si sia aggravata in maniera esponenziale, almeno quanto la sua consacrazione come leader del centrocampo. Le 26 giornate finora regolarmente disputate nel campionato di Serie A l’hanno visto utilizzato in 20 partite. Le altre 6 l’hanno visto 4 volte in panchina (3 con Giampaolo, una con Pioli) e due in tribuna. In questo caso a causa di altrettante giornate di squalifica determinate dalle 12 ammonizioni che hanno caratterizzato la maggior parte delle sue prestazioni in maglia rossonera.
CONFUSIONE. Il giovane algerino Pallone d’Africa 2019 e campione continentale con la sua Nazionale (un titolo che mancava da 29 anni) ha fatto fatica ad ambientarsi in un Milan che ha cambiato allenatore dopo appena 7 giornate ma, soprattutto, ha modificato molte, troppe volte moduli e mentalità. Bennacer ha svolto il suo lavoro di mediano «tuttofare» sia nel centrocampo a 3, sia in quello a 4 per poi adattarsi, fornendo decisamente il meglio del suo repertorio, nel 4-2-3-1 di recente ideazione voluto da Pioli per rendere più aggressiva la manovra offensiva del Milan. Nella vittoriosa Coppa d’Africa 2019, Ismail si è fatto apprezzare per la grande duttilità ma anche per la forte personalità. Doti che nella sua esperienza a Empoli erano state evidenziate solo a tratti. Proprio l’esperienza sul palcoscenico internazionale aveva convinto il Milan a puntare su di lui.
BIGLIA. Bennacer era stato acquistato (l’Empoli ha incassato dal Milan 16 milioni di euro) per essere un’alternativa a Biglia. Ma l’ex-laziale ha fallito anche la sua terza «chance» rossonera contaminato, fin dal suo arrivo, da una incredibile serie di infortuni. L’algerino non si è tirato mai indietro, adattandosi a ogni evenienza e sacrificandosi anche con il gioco duro per evitare guai più seri ai fragili Milan di Giampaolo e Pioli. Comunque la sua resa migliore la sta fornendo in coppia con il solo Kessie. I due sono complementari. Fra l’altro la prestanza fisica dell’ivoriano consente a Bennacer di potersi esibire anche come suggeritore fino al limite dell’area di rigore avversaria.
FUTURO. Sicuramente anche nel Milan 2020-21 ci sarà posto per il mediano algerino. Il club rossonero è in fase di completa ristrutturazione. Tutte le aree di competenza (manageriale, tecnica, agonistica) cambieranno in maniera drastica. Ma l’ex-Empoli rientra perfettamente nell’identikit imposto dal Fondo Elliott: giovane, di prospettiva (anche per una futura cessione), a maggior ragione accreditato da un ingaggio (1,5 milioni di euro a stagione garantiti fino a 30 giugno 2023) assolutamente in linea con le nuove disposizioni societarie.
PIRLO. Fin dai tempi di Pirlo («regalato» alla Juventus a parametro zero nell’estate 2011) il Milan sta cercando un mediano di sostanza capace di illuminare anche la fase offensiva. La prima definitiva scelta doveva essere Montolivo (7 stagioni al Milan) che, però, non è riuscito a imporre la sua personalità in un ambiente che non l’ha mai accettato e gratificato come avrebbe meritato. Come detto anche il tentativo di Biglia è stato fallimentare. Vari tentativi di adattamento (Locatelli, Bertolacci, Bonaventura, Calhanoglu, Bakayoko...) sono andati a vuoto.
Né Montolivo né Biglia sono riuscitI a colmare il vuoto lasciato da Pirlo
Ismael ha il profilo giusto per le linee societarie: si punta forte sul suo decollo