Rovigo: Occasione persa
- Nel frattempo, però, il rugby italiano si spacca. Alla Federugby qualcuno imputa una presunta frettolosità nel diramare un annuncio destinato a creare un drammatico precedente. Dice che sarebbe stato opportuno aspettare l'attenuarsi dell'emergenza. Già nel corso del Consiglio federale in videoconferenza di giovedì si erano registrati il voto contrario dell'ex vicepresidente, Salvatore Perugini, e l'astensione di un altro ex azzurro, Paolo Vaccari. Una spaccatura che non si è invece registrata sui social, dove anzi plaudono quasi tutti alla decisione e c'è persino chi invita il calcio a seguire la stessa strada. Comunque la si veda, la risposta della Fir è arrivata, soprattutto per quella base, le società operanti sul territorio, che la chiedeva a gran voce. Su tutte le furie, invece, il Rovigo capolista in Top 12, che avrebbe voluto essere consultato e arriva a chiedere lo scudetto a tavolino. «Per carità, siamo al cospetto di qualcosa di più grande di noi - dichiara a questo giornale il tecnico Umberto Casellato - ma a questo punto vorrei sapere perché abbiamo cominciato in ottobre. Certo, c'erano i Mondiali, ma si trattava pur sempre di una competizione a cui hanno preso parte i giocatori delle due franchigie di Pro 14, Benetton e Zebre».
Casellato parla addirittura di rivoluzioni. «Dalle difficoltà nascono opportunità - continua - Chissà, magari, giocando tra giugno e luglio, avremmo potuto sfruttare, anche per le stagioni a venire, una visibilità inedita. Sarebbe stato un bel test».
Patron dei Bersaglieri è il commendatore Francesco Zambelli, spesso in rotta con i vertici federali e protagonista di frequenti dimissioni, poi sempre ritirate. «Stavolta, però, potrebbe farsi da parte definitivamente. Che senso ha per lui o per il suo omologo del Valorugby (il vulcanico e appassionato Enrico Grassi, ndr) investire così tanto? Personalmente gli ho proposto di creare una lega per il massimo campionato». E poi i giocatori: «Cosa faranno in questi 5 mesi di inattività? Nel calcio si sta già parlando di cassa integrazione, ma il nostro mondo è ben diverso».