La mossa dei calciatori andata a segno due volte
Giocare d’anticipo senza restare spiazzati: un segnale positivo e un aiuto ai colleghi in difficoltà
Giocare d'anticipo per non restare spiazzati di fronte alle mosse di altri. Giocare d'anticipo per trasmettere un segnale positivo alla gente in un momento difficile. Giocare d'anticipo per aiutare i colleghi più in difficoltà. La linea tracciata dai calciatori della Juventus sarà seguita in altri spogliatoi. Non in tutti, ma in alcuni sì. Il via libera ai tagli senza per forza aspettare di capire cosa ne sarà dei campionati è arrivato lunedì nel corso del direttivo dell'Aic che ha lanciato un doppio messaggio fortissimo e impossibile da essere equivocato: 1) bisogna riprendere a far rotolare il pallone e terminare la stagione; 2) noi siamo pronti a decurtarci lo stipendio per combattere la crisi. I giocatori avrebbero potuto temporeggiare come inizialmente prevedeva la linea dell'Aic, dirsi semplicemente pronti a fare qualcosa, ma quantificare il taglio quando fosse stato chiaro se i tornei nazionali sarebbero ripresi o no. Hanno scelto di andare oltre seguendo l'indicazione dei colleghi bianconeri la cui mossa è stata parecchio apprezzata dalla Figc, tanto che ieri il presidente Gravina all'Italpress ha ribadito: «Tutti devono concorrere per fronteggiare la crisi dovuta all'emergenza coronavirus e ho apprezzato molto l'iniziativa della Juventus, in particolare ho elogiato l'azione decisiva di Chiellini e Bonucci». La fumata bianca dei... bianconeri è stata agevolata dalla credibilità della famiglia Agnelli e dalla fretta del club che per motivi di Borsa doveva chiudere un'intesa, ottima sia per i dirigenti sia per lo spogliatoio. E altri proveranno a emularla, anche se cambiando alcuni parametri. Ma perché anche altri giocatori hanno iniziato a pensare in anticipo a questa mossa?
TAGLI MAGGIORI. Il primo motivo è di ordine economico: l'accordo raggiunto dal sindacalista Chiellini e dai suoi compagni di squadra è un... super accordo per i calciatori. Perché la rinuncia ad una mensilità e il posticipo di altre tre mensilità alla prossima stagione (spalmate dunque sul 2020-21 e corrisposte anche a coloro che eventualmente lasceranno Torino) limita parecchio i danni al portafogli comunque finirà la vicenda sul futuro dei campionati. I bianconeri si sono già messi al sicuro. In Spagna i giocatori del Barcellona hanno dato l'ok a un taglio del loro salario del 70% per un periodo compreso tra i 40 e i 60 giorni anche per scongiurare l'Erte (una sorta di cassa integrazione) per i dipendenti del club, ma ci sono stati tagli anche altrove. In Ligue 1 i club hanno tagliato il 30% dello stipendio lordo da qui a fine stagione mettendo i giocatori in cassa integrazione, la Premier inglese è pronta a una sforbiciata importante (venerdì la decisione), idem nella Bundesliga tedesca. Lasciare sul tavolo una mensilità, con la certezza di riscuotere le altre, è giudicato un ottimo accordo un po' da tutti. Difficile per lo Stato poter intervenire con una legge che abbracci tutta la categoria (lo farà per i redditi inferiori ai 50.000 euro di B e C attraverso la cassa integrazione), ma meglio comunque pararsi le spalle con un accordo preventivo.
IMMAGINE. E poi c'è la questione dell'opinione pubblica. Una presa di coscienza immediata, con tanto di rinuncia a un po' di soldi, ha trasmesso sicuramente un'immagine positiva dei calciatori. La categoria non ne aveva un bisogno impellente perché tanti si sono dati da fare con raccolte fonde e donazioni, ma aver risposto subito presenti a favore del sistema calcio avrà indubbiamente risvolti positivi in termine d'immagine. All'esterno del mondo del pallone, ma anche all'interno visto che c'è stata la proposta di creare un fondo per i giocatori delle serie minori e per le giocatrici in difficoltà. Giocare d'anticipo... serve.
Perdite limitate (tre mensilità saranno spalmate nel 20-21) evitati tagli maggiori