DIETRO LA JUVE PRIME MOSSE IN CASA INTER
Il club bianconero ha praticamente fatto da apripista alle altre società per valutare il taglio degli stipendi dei giocatori Anche l’Assocalciatori ha giudicato positivamente l’accordo raggiunto a Torino La situazione nerazzurra presenta diversi nodi con
In tema di ingaggi, la Juventus ha fatto da apripista. Ma il percorso del club bianconero potrebbe non essere seguito immediatamente. Gli unici movimenti si sono registrati all’interno dell’Inter. Sono stati i giocatori, con Handanovic, capitano, e Ranocchia, rappresentante nerazzurro dentro l’Aic, a lanciare un segnale. E a loro si è allineato anche Conte. In sostanza, è stata la disponibilità alla società di discutere di una riduzione degli stipendi. Ovviamente il club ha accolto con piacere la comunicazione, ma la risposta è stata che non è ancora il momento di parlarne. Meglio capire prima se e come si concluderà la stagione. A quel punto, con un quadro della situazione, se non definitivo, almeno più chiaro, allora si potrà affrontare il discorso con l’obiettivo di raggiungere un accordo.
DIFFERENZE. Prematuro anche immaginare l’approccio che verrà dato alla trattativa e ancora di più stimare il risparmio per le casse nerazzurre. Quella della Juventus, però, è una traccia che potrebbe diventare fonte di ispirazione. Del resto, anche l’Assocalciatori ha valutato positivamente l’accordo stipulato tra la società bianconera, Sarri e i giocatori della prima squadra, ovvero non pagare le mensilità da marzo a giugno, per poi spalmare due mensilità e mezzo delle quattro sulla prossima stagione. Rimanendo in ambito Inter, però, occorre sottolineare le differenze rispetto alla Juve per quanto riguarda la composizione della rosa. In quella nerazzurra, infatti, ci sono una serie di giocatori in prestito - Sanchez su tutti, visto che tonerà certamente al Manchester United, ma anche i vari Biraghi, Moses e, volendo, pure Sensi - e altri con il contratto in scadenza, come Borja Valero, Padelli, Berni e Young, il cui rinnovo per un’altra stagione, però, si può già dare per scontato.
ATTESA PER LEGA E AIC. Ampliando lo sguardo verso le altre squadre della serie A, per tutte, più o meno, prevale l’idea di attendere quando verrà presa una decisione sulla ripresa (o meno) dell’attività agonistica. Il Napoli si augura che dalle discussioni tra Lega e Aic venga fuori una specie di patto-sindacale che orienti l'intero movimento del calcio e lo induca a ragionare da sistema. C’è stata qualche chiacchiera tra De Laurentiis, Giuntoli e Gattuso, ma senza mai coinvolgere i giocatori. Anche la Fiorentina attende di capire se i discorsi tra via Rosellini e l’Assocalciatori portino a qualche risultato e, in ogni caso, ci sarà una posizione della serie A come categoria di cui tenere conto. In casa Lazio, invece, c’è maggiore preoccupazione per la questione dei diritti tv. I dati di bilancio sono positivi, quindi manovre di risparmio sugli stipendi verranno valutate nel caso in cui salterà in modo definitivo il campionato.
POSIZIONI DA REGOLARIZZARE. Insomma, mettersi alla finestra in attesa degli eventi è un po’ la linea comune. Almeno sembra che sia cominciato a fare qualche calcolo. Tagliare gli ingaggi ai giocatori, nel periodo in cui non si è giocato, permetterebbe di ricavare qualcosa come 7 milioni di euro. Il conto riguarda i 21 milioni del monte ingaggi stagionale: ogni mese fanno 1,75 milioni. I giocatori dell’Udinese sanno che qualcosa dovranno concedere. «Ridurre gli stipendi per far fronte all'emergenza è un'ipotesi lecita; Il calcio si sta muovendo in tutte le direzioni per arginare una possibile crisi ed è giusto che ognuno faccia la sua parte», ha spiegato Okaka a Udinese Tv. La Sampdoria, invece, ha voluto precisare che gli emolumenti vengono pagati con scadenza a 60 giorni: significa che i prossimi, quelli di febbraio, verranno versati dopo il 25 aprile. Mentre il Genoa ha soltanto comunicato che la posizione economica dei calciatori verrà regolarizzata a breve.
Ci sono poi altri club alla finestra, come Fiorentina, Samp Udinese e Genoa