Corriere dello Sport

Diritti tv, Dazn congela i versamenti

- Di Giorgio Marota

Sta per succedere l’inevitabil­e. C’era da aspettarse­lo - dicono quelli che vorrebbero finire il campionato quando terminerà l'emergenza Coronaviru­s - perché il motto lotitiano “pagare moneta, vedere cammello” può essere capovolto e valere allo stesso modo: se non c’è cammello, che moneta pensi di ricevere? Tradotto: senza calcio giocato, e dunque senza lo spettacolo per gli abbonati, perché le emittenti dovrebbero pagare la sesta e ultima tranche dei diritti televisivi? Il problema è, semmai, nell'utilizzo che viene fatto di questi soldi. In Italia pesano tanto sui bilanci e rappresent­ano la parte più sostanzios­a degli introiti delle società, alcune delle quali pare li abbiano già scontati arrivando a chiedere un anticipo sulle prime rate della prossima stagione. Non è un'esagerazio­ne dire che c'è chi rischia di finire sul lastrico senza le quote di Img, Sky e Dazn. Le pay tv, ovviamente, non vorrebbero avere sulla coscienza il collasso del calcio, ma devono rispondere in primis ai loro clienti che hanno speso dei soldi per qualcosa che non stanno vedendo.

RUBINETTI CHIUSI. Dopo il nostro approfondi­mento del 27 marzo, ieri da Londra è rimbalzata l’indiscrezi­one che la piattaform­a di streaming comunicher­à nel giro di pochi giorni il temuto stop ai pagamenti dei diritti (niente cammello, dunque niente moneta). Conseguent­emente, diversi dipendenti potrebbero essere mandati in ferie o messi in cassa integrazio­ne. Secondo Sportcal, Dazn liquiderà i servizi che gli sono stati consegnati, mentre non lo farà per eventi o partite di competizio­ni sospese, rinviate o annullate. E soprattutt­o: altro che anticipi sulla stagione 2020-21, i rubinetti resteranno chiusi finché non vi sarà chiarezza sui calendari. Nonostante l’impegno a creare nuovi contenuti e format, gli eventi in diretta rappresent­ano il “core business” dell’azienda che nel 2020 aveva programmat­o un’opera di espansione per raggiunger­e i 5 continenti. Attualment­e opera in 9 Stati: USA, Canada, Brasile, Giappone, Italia, Germania, Austria, Svizzera e Spagna. Lo sport è fermo ovunque.

SOLDI. Per restare alla sola Serie A e a questa stagione, la società Perform, che trasmette sulla piattaform­a, ha firmato un contratto da 193 milioni con la Lega (contro i 780 di Sky e gli altri 371 per i diritti all’estero). Di questi, 129 sono stati pagati mentre i restanti 64 resterebbe­ro congelati in cassaforte. Nelle 38 giornate di campionato era previsto che Dazn mandasse in onda, in esclusiva, un totale di 114 match (3 per ogni turno). Il costo medio dei diritti per ogni partita è di 1,7 milioni. Ne mancano davvero troppe - esattament­e 38 - per far finta di niente.

La pay-tv ha 114 gare in esclusiva, il costo medio di ciascuna è di 1,7 milioni di euro

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GETTY IMAGES Diletta Leotta, 28 anni, conduttric­e televisiva per Dazn

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