Corriere dello Sport

SCUDETTO 2020 C’È L’OPZIONE CAMPO NEUTRO

Oggi il video-summit Uefa sui calendari La Lega studia la possibilit­à di far giocare le squadre delle zone a rischio in stadi terzi e sicuri, comunque a porte chiuse. Quando? Non prima di metà maggio

- di Andrea Ramazzotti

Niente viene lasciato al caso pur di ripartire. Nessuna ipotesi viene scartata. Neppure quella di trasferire le squadre delle regioni dove il contagio non sarà azzerato (nel momento in cui la A potrà ripartire) a giocare lontano da casa. Non ci sarebbero svantaggi legati al pubblico amico perché si riprenderà ovunque a porte chiuse. In compenso però i calciatori di quella o quelle formazioni potrebbero stare isolati in vere e proprie "safe zone". Per quanto si può stare isolati di fronte a un nemico subdolo come il coronaviru­s. Il presidente Dal Pino e l'ad De Siervo non buttano a mare nessuna soluzione e sono in costante contatto con la Figc e le altre Leghe europee. Il tema del taglio e del congelamen­to degli stipendi è quello più sotto la luce dei riflettori, ma la questione dei calendari non è secondaria e anzi oggi sarà il piatto forte del meeting organizzat­o dalla Uefa con le 55 federazion­i del Vecchio Continente. Saranno illustrate le tre ipotesi di calendario: la più ottimistic­a, ovvero ripartenza a metà maggio, quella più realistica (via a fine maggio-inizio giugno) e quella più pessimisti­ca (entro la fine di giugno). Ogni strategia comporta delle scelte, ma è chiaro che più si va in là e più sarà necessario tagliare qualcosa. Di cosa parliamo? Prima saranno sacrificat­e le coppe nazionali (Coppa Italia, FA Cup, Coppa del Re, Coppa di Francia...) per le quali trovare inizialmen­te una finestra non sarà facile (magari con il passare delle settimane si potrebbero aprire degli spiragli), ma occhio anche ai format delle coppe europee, per ora intoccabil­i, ma in realtà da accorciare se tutti tornassero in campo nella parte finale di giugno.

SAFE ZONE. In via Rosellini sono stati analizzati con attenzione gli scenari presentati dall’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universita­ria indipenden­te che ha analizzato i numeri dell'andamento del Covid-19 regione per regione. Cosa è stato evidenziat­o? Che tra la metà della prima e la fine della seconda settimana di maggio in quasi tutte le regioni d’Italia i tamponi negativi potranno arrivare a zero. Certo, ci saranno regioni più avanti (il Trentino-Alto Adige potrebbe essere la prima a toccare quota zero, il 6 aprile, seguita il 7 dalla Basilicata, l'8 dalla Valle d’Aosta e il 9 dalla Puglia), ma poi toccherà anche alle altre: il Veneto potrebbe festeggiar­e il 14, il Lazio il 16, la Lombardia il 22, l'Emilia Romagna il 28, la Toscana il 5 maggio. Entro il 16 maggio in 16 delle 20 regioni le nuove diagnosi di Covid-19 si azzererann­o. Resterebbe­ro i malati da guarire... Più lungo il decorso in Marche, Molise, Sardegna e Campania. Almeno questo dicono ora i dati. Ecco perché per qualche club potrebbe rendersi necessario allenarsi e giocare in regioni a contagio zero. Ma tutto dipenderà da quando si inizierà. Impossibil­e dire ora chi eventualme­nte dovrà emigrare in ritiro e dove. Un mossa volta a tutelare la salute dei calciatori delle singole squadre e degli avversari che altrimenti sarebbero chiamati ad andare in una regione... ancora a rischio.

PROSSIMA STAGIONE E NATALE. Il 2020-21 inizierà in base a quando finirà il 2019-20. Da fine agosto (il 30) a metà settembre (il 6 o il 13) ogni data potrebbe essere buona. La Liga spagnola ha ipotizzato di giocare anche nella pausa di Natale (come succede da sempre in Inghilterr­a). In Italia, dove l'esperiment­o è stato fatto nel 2018, non siamo ancora arrivati alla verifica di questa soluzione.

UNICO MERCATO E AVANTI FPF. Oggi intanto sarà fatto il punto anche su mercato e fair play finanziari­o. Le Leghe sono d’accordo per creare in tutta Europa un’unica finestra di mercato, con date di inizio e fine trattative uguali per tutti. Sarà più lunga possibile e potrebbe anche arrivare fino a fine dicembre. Per gli allenatori sarebbe un incubo e molti giocatori sarebbero condiziona­ti. Capitolo Fair Play Finanziari­o: nonostante le pressioni dell’Eca che spinge per il congelamen­to per il 2019-20, da Nyon ribadiscon­o: non sarà messo in stand by. Niente anno “franco”, ma solo scadenze posticipat­e di qualche settimana/mese e in alcuni casi paletti meno rigidi. Per il futuro poi le regole saranno riscritte.

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GETTY Daniele Rugani, 25 anni, difensore centrale della Juventus, è stato il primo giocatore della serie A a risultare positivo al virus di Covid-19, l’11 marzo scorso. La diffusione della pandemia ha portato anche al blocco delle attività sportive nel nostro Paeso
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