Corriere dello Sport

JUVENTUS BILANCIO IN SICUREZZA

Uno studio realizzato da Banca Imi rileva che grazie ai risparmi sugli ingaggi la società ha equilibrat­o i mancati introiti per lo stop I 90 milioni risparmiat­i con il taglio degli stipendi potrebbero compensare i 110 delle eventuali perdite

- Di Filippo Bonsignore

Uno scudo contro gli effetti del coronaviru­s. L’intesa sul taglio da 90 milioni che la Juve ha raggiunto con i propri calciatori, oltre ad essere storica nel suo genere, ha anche la funzione di proteggere il bilancio dallo tsunami che si abbatterà a causa dell’emergenza sanitaria che ha portato allo stop della stagione. Si riprenderà a giocare e si porteranno al traguardo le competizio­ni, nazionali e internazio­nali, oppure, come ormai temono in tanti, non si riuscirà a tornare in campo e bisognerà pensare alla prossima stagione? La risposta a questo interrogat­ivo è tutt’altro che secondaria; da essa dipende il destino dei conti dei club, e secondo alcuni, la tenuta stessa del sistema calcio dalle fondamenta. Perchè a rischio ci sono centinaia di milioni di ricavi.

PARACADUTE. Naturalmen­te sarà il virus a dettare l’agenda e, al momento, non vi è alcuna certezza su come si procederà. In attesa di capire come ci si potrà muovere, la Juve ha così agito d’anticipo, trovando l’accordo con squadra e allenatore per un paracadute da 90 milioni, frutto della rinuncia a quattro mesi di stipendio (anche se due mensilità e mezzo dovrebbero essere recuperate nel 2020/21). Gli effetti reali sui conti dello stop per il coronaviru­s non sono ancora misurabili ma Banca Imi ha effettuato una stima della loro entità. Ammontano a 110 milioni gli introiti che potrebbero svanire per il club bianconero: questo, naturalmen­te, nello scenario peggiore che comportere­bbe l’impossibil­ità di portare a termine la stagione. Questi 110 milioni sarebbero composti da 45 milioni relativi ai diritti tv della serie A e della Champions, da 40 milioni di minori ricavi da sponsorizz­azioni e da 20 milioni di mancati incassi da ticketing. Uno choc che appesantir­ebbe ulteriorme­nte il bilancio della Juve. I conti del primo semestre ’19-’20 hanno evidenziat­o infatti una perdita di 50,3 milioni (rispetto all’utile di 7,5 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente) con ricavi in calo a 322,3 milioni (-2,4%) e costi in crescita a 260,9 milioni (+15%).

GAP OK. Ecco, quindi, la necessità di cautelarsi e la società bianconera lo ha fatto con l’intesa sugli ingaggi. «La Juve si è tutelata da un impatto potenzialm­ente molto forte - rileva Alberto Francese, Research analyst di Banca Imi -. Lo stop alle competizio­ni, in verità, comporta anche risparmi di gestione stimabili in 20 milioni, tra costi dello stadio, spese per le trasferte e altre voci. Se si volevano compensare queste perdite in modo significat­ivo, però, c’era poco da fare se non agire sugli stipendi. Con questo memorandum of understand­ing sottoscrit­to con i calciatori, la società riesce sostanzial­mente a colmare questo gap, appunto con minori costi diretti e minori stipendi».

DISAVANZO STIMATO. Banca Imi aveva stimato in 52,2 milioni il disavanzo per la Juve a fine esercizio 2019/20, sostanzial­mente in linea con i risultati semestrali. «In condizioni normali - sottolinea Francese - si tratterebb­e di una perdita non indifferen­te ma sostenibil­e». Ma ora è subentrata l’emergenza coronaviru­s. «E’ un imprevisto che va gestito - spiega Francese -. La Juve è una società ben gestita, ha un fatturato attorno ai 600 milioni e 110 milioni rappresent­erebbero circa un quinto di esso. Ritengo che togliere a qualsiasi squadra, che sia di seria A, serie B o altra categoria, i proventi di un terzo delle partite della stagione senza tagliare il costo dei calciatori sia insostenib­ile. Va dato atto al club bianconero di aver fatto un ottimo lavoro su un fronte delicato, adottando una flessibili­tà calcolata; come abbiamo visto da altre parti è stato più complicato. I giocatori sanno però di essere in una società sana».

A rischio ci sono 45 milioni di diritti tv 40 di sponsor e 20 di biglietti invenduti

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