Matuidi e Dybala restano a casa
TORINO - Altre due settimane di quarantena rinchiusi nella propria abitazione tra libri, tv e naturalmente sedute di allenamento. Almeno questo è quanto confessato al popolo di Instagram da Isabelle, moglie del giocatore bianconero Blaise Matuidi, proprio ieri pomeriggio: «Abbiamo appena firmato per altri quindici giorni di quarantena», il suo breve messaggio. Lanciato anche con un pizzico di ironia, grazie a quel “cool” iniziale che si può tradurre in “figo”.
TORINO DESERTA. Un atteggiamento più che comprensibile, anche di questi tempi di emergenza. Con Isabelle che, sempre via social, continuava a documentare anche la sua Torino, deserta, durante le rare sortite di questi giorni per le strade vuote. Aspettando la fine della quarantena di Blaise, risultato positivo al Covid-19 lo scorso martedì 17 marzo e che in ogni caso sta bene. Proprio ieri scadevano le due settimane dalla positività, la società bianconera comunicherà nuovi aggiornamenti sulle condizioni del francese e degli altri tesserati contagiati dal Coronavirus (Daniele Rugani e Paulo Dybala) solo quando ci saranno novità, quindi quando risulteranno negativi al doppio tampone.
CASA DYBALA. Il 31 marzo era anche il giorno dei nuovi tamponi per Dybala e la sua fidanzata Oriana Sabatini, secondo quanto rivelato dalla stessa cantante argentina negli scorsi giorni. Proprio
la Joya nella notte italiana si è raccontato su “Charla Futbolera”, la trasmissione proposta direttamente dalla Afa, la federazione argentina, approfondendo proprio la tematica della malattia e di questi giorni vissuti in isolamento a Torino. Sel frattempo è stata ancora Oriana a svelare qualche dettaglio in più di questa esperienza alla rivista Caras: «Quando siamo risultati positivi non si sapeva molto del virus. I nostri medici ci hanno raccomandato di non fare esercizi, di non prendere farmaci, ma ci hanno prescritto vitamine effervescenti. Ho già fatto un tampone negativo, ma devo farne un secondo. Con la pulizia ci siamo molto fissati, non sapevamo se potevamo toccare le cose». I sintomi in ogni caso si fanno sentire: «Non mi sono mai fatta prendere dal panico perché quando sono risultata positiva ho pensato che i giovani non fossero molto colpiti. Diventi consapevole delle cose quando il tuo corpo le sta provando. Mi manca ancora il respiro».
NIENTE FUGA. Dalle parole di Oriana emerge anche la voglia di andare via dall'Italia una volta guariti, pensieri ricorrenti ma poi accantonati da parte sue e di Dybala, che alla fine hanno deciso di restare a casa: «Avevo pensato di tornare a casa perché qui le cose peggioreranno, ma è un rischio prendere un aereo. Pensavamo di andare a Dubai, dove non c’è pericolo. Ma l’abbiamo escluso. La cosa più saggia da fare è stare a casa e aspettare che tutto finisca».