Ripartire o no? Giulini lo chiede ai tifosi
«Vorrei giocare domani perché significherebbe che questo momentaccio è passato, ma non mi sembra rispettoso verso i tanti amici che stanno soffrendo per questa grave emergenza. Mi piacerebbe, però, sapere di che idea sono i nostri tifosi». Da una parte la voglia di ricominciare, dall’altra il dolore che traspare ad ogni parola, il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha rotto il silenzio di queste settimane intervenendo ai microfoni dell’emittente televisiva sarda Videolina.
Dal centro sportivo di Assemini, dove fa la spola qualche giorno alla settimana inserendolo tra la casa di Villasimius e la zona industriale della sua Fluorsid, il patron rossoblù ha voluto dare le sue impressioni soprattutto sulla ripresa di questo travagliato campionato. «Sento tante dichiarazioni fuori luogo. Chi dice di avere un’idea chiara non è rispettoso della situazione che sta vivendo tutto il Paese. E il calcio rischia di dare una pessima immagine di sé. Ci sono aspetti positivi nel riprendere, come avere classifiche certe ed evitare una marea di ricorsi, e dal nostro punto di vista anche richiamare in servizio tanti lavoratori che sono a casa. Lo svantaggio: si ripartirebbe a porte chiuse e sarebbe necessario capire i rischi. Pensate se si riprendesse e avessimo anche un solo contagiato». La situazione è delicata e per questo il presidente Giulini vorrebbe coinvolgere il popolo rossoblù. «Non credo sia tanto importante l’opinione di un presidente di una squadra perché ognuno pensa ai propri interessi. Conta il parere
MILANO - (a.vit.) «Speriamo passi tutto in fretta e di poter tornare ad allenarci e a giocare, che è ciò che più ci piace». L’auspicio di Theo Hernandez, condiviso da tutti gli sportivi, è tornare quanto prima alla vita di tutti i giorni. Il terzino rossonero ha partecipato ad una Q&A con i tifosi del Milan e ha descritto il suo momento in questo periodo di sosta forzata: «In questi giorni sono qui a casa, tranquillo. Ma sarà bellissimo tornare in campo, perché quello che vogliamo noi giocatori è allenarci e giocare ogni weekend». Il laterale francese ha poi inviato un messaggio speciale a tutti gli operatori sanitari che quotidianamente sono impegnati a curare i contagiati dal virus negli ospedali: «Un grande grazie per tutto. Dai medici agli infermieri, state facendo un lavoro incredibile e spero che vinceremo tutti insieme questa battaglia il dei tifosi. Arriverà il momento in cui anche noi dovremo esprimerci e mi piacerebbe arrivarci con i sostenitori al fianco. Perché senza tifosi il calcio non esiste».
Il Cagliari combatte con una perdita che si attesta intorno ai quattro milioni di euro, ma i tesserati hanno già deciso di rinunciare alla mensilità di marzo per venire incontro alle esigenze delle casse sociali. «Li ringrazio perché hanno grande disponibilità e questo ci aiuta. Ma nell’attuale conteggio non è inclusa la perdita dei diritti tv che diamo per scontata in caso si chiudesse la stagione. Mancasse quell’introito, sarebbe una catastrofe e una mensilità non basterebbe certo a coprire il buco in bilancio». E le ripercussioni ci saranno anche nella prossima stagione. «Stiamo valutando per il mercato ma sarà sicuramente più povero e fatto di scambi. Nainggolan? Ha dimostrato quanto può essere importante per questa squadra e, qualora volesse rimanere, anche se la trattativa sarebbe complicatissima proveremo a imbastirla. A oggi, però, non posso dire che ci siano grandi probabilità che Radja rimanga vista la situazione».
«Ci sono argomenti pro e contro, voglio conoscere il parere dei sostenitori»
«Se Radja intende restare, tratteremo Ma la situazione è molto complessa»
prima possibile. Sempre forza Milan e restate a casa». Chiosa sulla sua prima stagione in Italia: «È un momento molto bello della mia carriera. Spero di godermelo per molto tempo ancora. Giocare con mio fratello? Sarebbe un sogno, se sarà nel Milan, ancora meglio».