LA VIOLA E L’EUROPA DESTINO DI AMRABAT
Al Verona 20 milioni di euro per fare arrivare a giugno il centrocampista È cresciuto con Champions e Europa League La Fiorentina ha il pilastro di cui aveva bisogno
Èil gran colpo viola, il giocatore che, con Castrovilli, dovrebbe far diventare… “stereofonico” il centrocampo della Fiorentina. I due polmoni della futura squadra di Rocco Commisso, il secondo «diavolo» del gioco d’attacco, l’altro capace di aiutare la squadra a spostarsi velocemente sul campo avversario. È Sofyan Amrabat, marocchino con cittadinanza olandese, centrocampista acquistato a gennaio per quasi venti milioni di euro, il colpo riuscito solo a condizione di lasciarlo fino a fine stagione a Verona. Ed è lì che il giocatore, anche della nazionale marocchina, ha fatto innamorare tutti, tanto che proprio il presidente ha voluto lottare fino all’ultimo rilancio economico per poterselo accaparrare.
IL COLPO MAROCCHINO. Un giocatore proprio come voleva il patron, un...assaltatore, così come è capace di fare appunto anche Castrovilli. La coppia a lungo sognata finalmente sarà assemblata. Amrabat è nato il 21 agosto 1996, ad Huizen, nei Paesi Bassi. E’ alto 1.85 per 70 chilogrammi. Il padre si chiama Mohammed Amrabat ed ha un fratello giocatore, Nordin (che ieri ha festeggiato il compleanno e che gioca in arabia Saudita, nell’AlNasr Riyad). Sofyan, piede preferito il destro, ha iniziato a giocare nel settore giovanile dell’Utrecht, le prime chiamate con la nazionale giovanile Under 15 sono arrivate con l’Olanda, ma poi ha scelto di giocare per il Marocco, il Paese natale dei genitori.
DOPPIO BINARIO. Sofyan Amrabat nei suoi primi anni di carriera riesce a vincere con la Primavera dell’Utrecht il campionato nel 2016, un titolo giovanile che lo proietta nell’Eredivisie professionistica. Con la maglia del Feyenoord riesce a sollevare nel 2018 la Supercoppa Olandese, sempre nel 2018 la Coppa d’Olanda e nel 2019 la sua seconda Supercoppa Olandese. Questi successi convincono il Club Bruges a portarlo in Belgio.
CARATURAEUROPEA. Per quanto riguarda le competizioni UEFA, il ragazzo che in pochi mesi ha stregato la Serie A colleziona 3 presenze in Europa League e 8 in Champions League, dove arriva ad affrontare squadre del calibro dell’Atletico Madrid, del Borussia Dortmund e del Manchester City. Il suo unico gol internazionale lo sigla con la maglia del Feyenoord, in Champions, il 26 settembre 2017 nella sconfitta per 3-1 in casa del Napoli.
ITALIA NEL CUORE. Poi l’arrivo il Italia, a Verona dove è immediatamente diventato un grande protagonista. Non molla mai, corre, scarta, talvolta rimbalza sull’avversario ma lui non si da mai per vinto, è capace di ripresentarsi per riconquistare il pallone. Una scorza da guerriero.
COMMISSO AFFASCINATO. È questo che ha immediatamente conquistato il presidente Commisso che nel suo ricordo giovanile di calciatore ha nel cuore proprio i guerrieri, quelli che si rialzano sempre. Da qui l’idea di mettere insieme un muro a centrocampo, una sorta di «pacchetto di mischia». Ragazzi forti fisicamente, padroni del pallone, capaci di rompere e di costruire. L’idea principale della nuova Fiorentina.
IL CENTROCAMPO COME UN PILASTRO. Un centrocampo capace di supportare il talento dei Chiesa, dei Ribery, dei Cutrone e Vlahovic. La coppia delle battaglie, i «gemelli» del campo di battaglia. Classe e resistenza, proprio nel reparto che da tempo la società viola voleva più forte, più resistente. E ora con Amrabat a giugno arriverà l’uomo giusto, il grande colpo della prossima stagione, quella che la Fiorentina deve vivere da protagonista assoluta.
FIRENZE - Auguri Unico 10. Il primo di aprile è sempre un giorno speciale per Firenze perché compie gli anni Giancarlo Antognoni e tutti i viola pensano a lui, molto prima del pesce d'aprile. Perché sul talento non si scherza e Antognoni a Firenze ne ha regalato tanto quando vestiva la casacca viola, maglia a cui ha legato tutta la sua carriera. Quest'anno sono 66 anni per la bandiera calcistica di Firenze, nato nel 1954, che questa volta, a causa dell'emergenza, festeggerà inevitabilmente a casa, ma sempre circondato dall'affetto di tutti, a cominciare dalla sua Fiorentina che oggi gli farà gli auguri attraverso i vari social e il sito ufficiale. Da quando è tornato ad essere dirigente del club ha sempre festeggiato al campo di allenamento, come la passata stagione quando aveva pranzato con tutta la squadra all'interno del centro sportivo e poi la sera aveva cenato in famiglia in un ristorante del centro storico.
Senza dimenticare la cifra tonda del 2014 quando i suoi sessant'anni erano stati addirittura celebrati in Palazzo Vecchio con la congegna delle "chiavi della città" da parte di Dario Nardella, allora vicesindaco del capoluogo toscano. Questa volta sarà tutto diverso, senza festeggiamenti pubblici, ma con lo stesso amore rivolto a Giancarlo che come le altre persone sta rispettando le regole e sta invitando la popolazione a rimanere a casa.
Il drammatico stop per l’epidemia spinge già a studiare i nuovi assetti in campo