Tokyo, garantiti i diritti degli atleti
Ora che le lancette dell'orologio dei Giochi di Tokyo “2020NE” sono tornate indietro di un anno esatto, Cio, organizzatori, federazioni e anche i 206 comitati olimpici iniziano a fare i conti con le tante cose da ri-fare. Sul tema qualificazioni, il più sensibile per gli atleti, è arrivata la tanto attesa rassicurazione da parte del Comitato Internazionale Olimpico: «Gli atleti che sono già qualificati conserveranno il diritto e anche le quote già assegnate rimaranno inalterate».
NUMERI. Si tratta del 43 per cento del totale degli atleti. Il restante 57 per cento invece deve ancora ottenere il pass: sono circa 6.200 su un totale di 10.900 atleti. Sono poco meno di duecento gli azzurri che hanno già staccato il pass. Un chiarimento necessario, quello fatto ieri dal Cio. Nonostante il rinvio dell'Olimpiade all'estate 2021 (23 luglio-8 agosto), c'è un po' tutto da riprogrammare partendo dal calendario delle fasi di qualificazione rimaste in sospeso per il blocco del coronavirus.
SCENARIO. Un calendario difficile da riscrivere ora, in piena crisi pandemica, senza sapere quando gli atleti di tre quarti di mondo potranno tornare ad allenarsi normalmente. A Losanna si teme una escalation del contagio in Africa, sarebbe stata anche questa preoccupazione ad accelerare la decisione di un rinvio dei Giochi a prossimo anno.
SOLDI. C'è anche chi inizia a farsi due conti, non senza preoccupazione. Come il potente comitato olimpico e paralimpico statunitense (USOPC), che si è scoperto fragile all'indomani dello slittamento. Per sostenere l'aggravio di spese, ha riportato il Washington Post, la chief Executive, Sarah Hirshland ha chiesto al Congresso fondi per duecento milioni di dollari: «A fronte di un calo delle entrate di ottocento milioni per lo stop delle attività e del rinvio di Tokyo». La misura non rientrerebbe però nel pacchetto di salvataggio da due miliardi di dollari votato dal Congresso.
ITALIA. Anche il Coni dovrà rifare i conti, perché molte delle spese già sostenute dalla preparazione olimpica, con tutti i risparmi del caso, aggraveranno il budget per il 2021. Mentre sono circa sedici su trentatrè le federazioni internazionali che rischiano la bancarotta per i mancati contributi Cio, quelli legati ai diritti televisivi e dei top sponsor. «Stiamo cercando una formula per anticipare parte dei fondi», dicono da Losanna.
Il Cio conferma la sua linea: «Chi è qualificato ha il posto assicurato»