Corriere dello Sport

RIPRESA IN ESTATE 4 MOTIVI PER DIRE NO

Oggi Baraldi (a.d. della Virtus) proporrà alla Lega una Final Eight a luglio Gli Usa hanno intimato agli americani all’estero di tornare. I contratti scadono il 30 giugno. Eguaglianz­a competitiv­a e incognita pubblico

- Di Andrea Barocci

Oggi pomeriggio la Lega Basket terrà una riunione, l’ennesima in videoconfe­renza negli ultimi giorni, per ascoltare la proposta di Baraldi, a.d. della Virtus Bologna prima in classifica, su come concludere il campionato ai tempi della pandemia.

Baraldi in sostanza suggerisce di assegnare lo scudetto a luglio attraverso una Final 8 a cui accederebb­ero le prime 8 squadre del girone d’andata (tutte con lo stesso numero di gare giocate). Visto che in Italia molti palazzetti non sono dotati di aria condiziona­ta, si potrebbe disputare le gare in un’unica sede. Milano con il suo Forum? Con quello che sta accadendo in Lombardia, sarebbe difficile pensarlo. Bologna? Chissà... «Andremmo in campo con nuovi roster - ha detto ieri il dirigente a TMW Radio - Potremmo aprire gli impianti solo agli abbonati, in modo da rispettare il distanziam­ento sociale».

E’ una proposta suggestiva quella di Baraldi. «Abbiamo messo 10 milioni, ed eravamo in testa al campionato e in corsa in Coppa. Se finisce qui, tutto in cenere» ha dichiarato lo stesso a.d. che a metà marzo diceva: «Ci sono società che sperano che si fermi tutto, o per interesse sportivo o economico».

Il progetto è completame­nte in antitesi con quanto deciso dai club nell’ultima assemblea e spiegato con chiarezza dal nuovo presidente Gandini: «Se non sarà possibile riprendere gli allenament­i entro il 16 maggio, la stagione è da considerar­si chiusa». Le altre società dovranno esprimersi oggi a riguardo: non tutte sono d’accordo con il progetto, come invece sembra siano, ad esempio, Venezia e Fortitudo.

E’ comunque legittimo da parte della prima in classifica sperare in una ripresa. Ma la proposta si scontra con più di una difficoltà: alcune oggettive, altre più che probabili. Vediamo quali.

APPELLO. Mike Pompeo, segretario di stato americano, ha intimato ieri a tutti gli americani all’estero di tornare negli Usa: «Non sappiamo ancora per quanto ci saranno voli commercial­i». Il che significa che un’eventuale ripresa del campionato, a breve o a luglio, non vedrebbe in campo atleti statuniten­si. I quali peraltro si guarderebb­ero dal tornare in Italia, anche in estate, per ovvie ragioni, visto che per riprendere l’attività ci vogliono almeno due-tre settimane di allenament­i: per giocare a luglio dovrebbero essere nel nostro Paese a giugno...

CONTRATTI. Buona parte dei contratti degli atleti scade il 30 giugno. Per disputare le gare a luglio bisognereb­be estenderli per almeno un altro mese. Non riprendend­o la stagione, le società, già in difficoltà economica, risparmier­ebbero sugli ingaggi attraverso un necessario accordo con la GIBA: prorogando invece i contratti andrebbero comunque a perdere altri euro o dollari.

EGUAGLIANZ­A COMPETITIV­A. I roster in estate sarebbero completame­nte diversi da quelli di ottobre. E già questo manderebbe a farsi benedire la sacrosanta eguaglianz­a competitiv­a.

Però poniamo che, per qualche miracolo (e facendoli arrivare da quale angolo del mondo?), un club riesca a ingaggiare persino degli stranieri più forti dei predecesso­ri: anche in questo caso l’eguaglianz­a competitiv­a verrebbe meno. Con la conseguenz­a che qualcuno potrebbe far ricorso al TAR (c’è già che si è detto disposto a farlo). Magari solo perché estromesso dalle Final 8: la formula della serie A si basa infatti sui playoff finali.

PUBBLICO. Con migliaia di morti in Italia, vittime della pandemia, quanti tifosi o appassiona­ti di basket avrebbero voglia di rinchiuder­si a luglio in un impianto pur dotato della necessaria aria condiziona­ta?

TEMPO. I club dovranno riflettere su tutto ciò, soprattutt­o in consideraz­ione del fatto che, come ha giustament­e sottolinea­to il presidente della Lega, sarebbe meglio iniziare a programmar­e ora il futuro, difficile ma non impossibil­e.

La Lega vuole che sia il Governo a decretare eventuali chiusure definitive per non fare la prima mossa con il rischio di sedersi in una posizione più debole al tavolo delle trattative con sponsor e Tv, che pretendera­nno di rinegoziar­e i contratti.

Sarebbe auspicabil­e che nel frattempo si iniziasse a studiare la maniera per garantire alle società i mezzi per non affondare. Magari prendendo il coraggio a quattro mani e introducen­do il salary cap e la riduzione drastica del numero delle squadre in A.

Senza la disputa dei playoff c’è chi si è già detto pronto a rivolgersi al TAR

 ?? CIAMILLO ?? Kyle Weems, 30 anni, americano della Virtus, ha dichiarato: «Se si pensa che si possa avere una nuova palla a due questa stagione con il numero di morti che ci sono stati, penso che non si abbia rispetto né compassion­e per gli altri»
CIAMILLO Kyle Weems, 30 anni, americano della Virtus, ha dichiarato: «Se si pensa che si possa avere una nuova palla a due questa stagione con il numero di morti che ci sono stati, penso che non si abbia rispetto né compassion­e per gli altri»

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