Roma,Friedkin non molla
La trattativa proseguirà ma su cifre più contenute Pallotta: Sempre possibile
Il titolo della Roma si innervosisce di nuovo. Ieri, dopo un’apertura positiva, ha chiuso a -4,11% dopo le indiscrezioni di una rottura totale tra Friedkin e Pallotta e dopo il comunicato finanziario del club che ha deciso di differire di 30 giorni la pubblicazione della relazione semestrale già approvata il 28 febbraio scorso dal Cda con perdite di esercizio intorno agli 87 milioni.
IN PIEDI. In realtà non ci sono state novità rilevanti nelle ultime ore. Nel senso che tutto è fermo da un bel pezzo, per decisione logica di entrambe le parti in causa. Non è dato sapere se Dan Friedkin comprerà davvero la Roma, dando seguito all’accordo di fine dicembre, perché il prezzo della transazione andrà negoziato ex novo dopo il ciclone Covid-19 che sta terrorizzando anche gli Stati Uniti. Ma di sicuro Friedkin è ancora interessato, alla Roma. Resta da capire quanto possa convenire a Pallotta venderla, una volta certificata la svalutazione del prodotto calcio successiva all’emergenza sanitaria: uscendo di scena a febbraio con la firma sul contratto preliminare, come sembrava imminente, avrebbe garantito a se stesso e ai suoi soci una plusvalenza di circa 80 milioni. A maggio o giugno chissà: niente sarà più come prima, su qualunque fronte finanziario.
AVANTI. Ma tutto è ancora aperto, in modalità aereo. Non lo dice solo Pallotta, che è parte in causa, intercettato ieri via whatsapp dai cronisti italiani («La trattativa è sempre in corso» ha detto a LaRoma24). Lo dicono i soggetti che materialmente si stanno dedicando alla formalizzazione della due diligence: si cammina, anche se alla velocità minima possibile. E lo dicono i politici dello sport italiano. Dopo Malagò, presidente del Coni, che aveva ammesso contatti diretti con Friedkin, è stato Gabriele Gravina, presidente federale, a esporsi con grande trasparenza. «A quanto ne so io l’operazione sta andando avanti ha detto a Radio Radio - e credo proprio che si procederà. Noi abbiamo avuto informazioni sommarie sul possibile passaggio di proprietà e aspettiamo la documentazione completa per dare l’ok a livello sportivo. Ma ovviamente ora ci sono altre priorità».
LA CONSOB. Nell’ultima frase pronunciata da Gravina c’è il senso del comunicato pubblicato ieri pomeriggio dalla norma. Al di là dei numeri della semestrale chiusa il 31 dicembre, la Roma ha spiegato al mercato azionario che la relazione sarà aggiornata alla fine di aprile «sulla base delle ulteriori valutazioni connesse alle sopravvenute circostanze derivanti dalle misure di emergenza» dopo essere stata sottoposta «nuovamente all’approvazione del Consiglio di Amministrazione così da poter fornire al mercato un’informativa completa e puntuale sulla società e sulle sue prospettive future».
TRANSIZIONE. Naturalmente non è in discussione la continuità aziendale. Da questo punto di vista Pallotta ha dato ampie garanzie al Cda a proposito delle scadenze dell’aumento di capitale, che coprirà anche senza la partecipazione di Friedkin versando le rate rimaste fino al prossimo 31 dicembre. A metà aprile partiranno i bonifici degli stipendi di febbraio per tutti i dipendenti, compresi i calciatori, salvo accordi differenti tra società e squadra. Poi bisognerà programmare la prossima stagione, dando per scontato che l’Uefa annunci la sospensione per un anno del regolamento sul fair play finanziario, un provvedimento che permetterebbe a tanti club di respirare dopo il crollo dei ricavi. La Roma, già depauperata dalla mancata partecipazione alla Champions League, aveva messo in conto perdite per 110 milioni al netto del Covid-19. Superata la bufera, l’amministratore delegato Guido Fienga dovrà sforbiciare i costi, con il sostegno fiscale del Governo e delle rinunce dei calciatori, per evitare di aggravare ulteriormente il bilancio.
La palla ora passa al venditore: con un prezzo più basso gli conviene uscire?
L’interesse però rimane vivo Pallotta: «L’affare è sempre possibile»