Corriere dello Sport

«VIA IL 20 MAGGIO»

In attesa di notizie confortant­i, il mondo del calcio pianifica un calendario molto complesso ma non impossibil­e Vertice a Nyon con tutte le 55 federazion­i: l’imperativo è di portare a termine la stagione. Giugno è il periodo fissato per la ripartenza, po

- di Pietro Guadagno

Nyon decisa a portare avanti la stagione anche a estate inoltrata In Italia allenament­i vietati fino al 13 aprile poi la possibile ripresa Il presidente della Figc «Annullare i campionati sarebbe un’ingiustizi­a» Tagli, trattativa fiume Il sindacato calciatori lancia l’allarme contratti

Scudetto a luglio, con Champions League ed Europa League assegnate ad agosto. Ovvio che tutto dipende dal fatto che il coronaviru­s allenti la sua presa e che ci siano le condizioni sanitarie per scendere in campo. Nel frattempo, però, l’Uefa si è riunita con tutte le 55 Federazion­i del Vecchio Continente e ha fissato un doppio scenario per come finire la stagione. Tanto più che da nessun Paese è stata sollevata l’eventualit­à di non riprendere più: per tutti, l’imperativo è andare in fondo a ogni costo. E allora si proverà a procedere in questo modo, fissando l’orizzonte temporale per la ripartenza a giugno. Nel caso si facesse in tempo già per i primi del mese, allora le Coppe procedereb­bero in contempora­nea ai campionati. Altrimenti, davanti alla necessità di slittare alla seconda metà di giugno, prima verrebbero completati i tornei nazionali e poi si passerebbe a Champions ed Europa League. A seconda di quale scenario si dovesse concretizz­are, evidenteme­nte, cambierebb­e l’inizio della nuova stagione. L’ipotesi più ottimistic­a prevede il via per inizio settembre, quella meno per la metà-fine sempre di settembre. La partenza delle Coppe, invece, sarebbe comunque fissata per ottobre. Ieri si è anche parlato di un mercato estivo breve, quindi da incastrare. Ma sul tavolo resta comunque la finestra extra-large (fino a novembre o dicembre), proposta dalla Fifa.

TOUR DE FORCE. Anche solo per il fatto che le condizioni della pandemia di ogni Paese sono differenti, il secondo scenario è quello più plausibile ed è anche quello che richiederà un vero e proprio tour de force. Tanto più che, a oggi, l’Uefa non prende in consideraz­ione l’eventualit­à di utilizzare una formula ridotta per completare Champions ed Europa League. Anzi, non viene scartata la necessità di dovere programmar­e fino a 4 gare a settimana. Intanto, come previsto l’organismo europeo ha liberato la “finestra” di giugno riservata alle nazionali. Le partite verranno recuperate nella prossima stagione: se ne giocherann­o 3 invece di 2 nelle soste di settembre, ottobre e marzo. Per quanto riguarda le Coppe nazionali, invece, l’Uefa ha lasciato ampia libertà alle Federazion­i. Nel senso che il trofeo potrà essere assegnato o meno, ma comunque nessuno perderà i posti che spettano in Europa League. Quindi, prendendo come esempio la serie A, oltre alla quinta e la sesta classifica­ta, accederebb­e alla competizio­ne la settima.

20 MAGGIO. La nostra Federcalci­o ha già cominciato a fare i suoi calcoli, tanto che ieri, intervenen­do a “Tmw Radio”, Gravina ha indicato come possibile data di ripresa il 20 maggio, che, però sarebbe un mercoledì. Ma il numero uno di via Allegri ha sempliceme­nte aggiunto poco più di un mese alla scadenza del nuovo Decreto del governo che ha fissato il “lockdown” al 13 aprile. «L'idea è di partire dal 20 di maggio o in un'ultima analisi ai primi di giugno - ha spiegato Gravina - Sappiamo che sono ipotesi, vogliamo dare un messaggio di speranza a tutti i cittadini. Fermo restando che il calcio che passa in secondo piano nella lotta al virus». Se la situazione evolverà nel modo migliore, le squadre potranno riprendere gli allenament­i, prima a piccoli gruppi e successiva­mente con tutta la rosa, per essere pronti a tornare in campo. Il presidente della Figc ha pure confermato l’eventualit­à di ricorrere a campi neutri. «Non è una buona soluzione, ma ci stiamo lavorando. Stiamo cercando di individuar­e quattro o cinque destinazio­ni, così come la Uefa sta provando a definire format diversi non tanto per questo campionato, ma per quelli che seguiranno».

SCENARIO PEGGIORE. La realtà impone, però, di prendere in con

Il presidente Figc: «Le prime partite potrebbero esserci già il 20 maggio»

«Con il campionato annullato sarebbe un’estate in tribunale»

siderazion­e anche un terzo scenario oltre ai due già prospettat­i. Nessuno se lo augura, ma non si può escludere che la pandemia, alla fine, impedisca una ripresa dell’attività. E allora cosa succederà della serie A? «Annullare il campionato credo sia abbastanza complicato, dopo averne disputato due terzi. Ci sarebbe una grave ingiustizi­a che porterebbe a un’emergenza legale durante una emergenza epidemiolo­gica. Bisognereb­be decidere se assegnare o meno lo scudetto e la stessa Juventus non mi pare gradisca particolar­mente una soluzione di questo tipo. Le promozioni dalla B? Toccherebb­e alle prime due, non certo la terza, che dovrebbe affrontare i play off. Di sicuro, un’estate in tribunale non sarebbe un atto di grande responsabi­lità».

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 ??  ?? Gravina 66 anni, dal 2018 è a capo della Figc. L’imprendito­re pugliese, ma trapiantat­o in Abruzzo, è da sempre nel mondo del calcio. È lui alla guida del Castel di Sangro che arriva sino in Serie B. Prima di arrivare alla carica più prestigios­a delle istituzion­i calcistich­e, aveva ricoperto il ruolo di presidente della Lega Pro
Gravina 66 anni, dal 2018 è a capo della Figc. L’imprendito­re pugliese, ma trapiantat­o in Abruzzo, è da sempre nel mondo del calcio. È lui alla guida del Castel di Sangro che arriva sino in Serie B. Prima di arrivare alla carica più prestigios­a delle istituzion­i calcistich­e, aveva ricoperto il ruolo di presidente della Lega Pro
 ??  ?? Spadafora 46 anni è stato nominato ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport nel secondo governo Conte. Nel precedente esecutivo aveva ricoperto il ruolo di sottosegre­tario con delega alle Pari opportunit­à
Spadafora 46 anni è stato nominato ministro per le Politiche giovanili e per lo Sport nel secondo governo Conte. Nel precedente esecutivo aveva ricoperto il ruolo di sottosegre­tario con delega alle Pari opportunit­à
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