Corriere dello Sport

Lockdown esteso fino al 13 aprile: stop alle sedute anche per gli atleti

SCONFITTO IL FRONTE DI CHI SPINGEVA PER LA RIPRESA IMMEDIATA Nuovo decreto del Governo che blocca qualsiasi allenament­o all’interno dei centri sportivi: il taglio degli stipendi è più vicino

- Di Giorgio Marota

Giocare o arrendersi, bel dilemma. Lotito, De Laurentiis, Pallotta, Commisso e altri vorrebbero finire l’attuale campionato. Poi c'è il fronte di chi – vedi Cairo, Cellino, Ferrero, Saputo, Zhang – considera questa stagione morta e sepolta. E mentre la Federcalci­o cerca una soluzione per accontenta­re tutti (anche in virtù dei milioni di euro che ballano per l'ultima rata dei diritti televisivi), il Governo è intervenut­o a gamba tesa sul tema degli allenament­i. Almeno su questo, da oggi, non dovrebbero esserci più interpreta­zioni: le sedute non si possono fare finché sono in vigore le norme anti-contagio. Ieri sera il premier Conte ha firmato il nuovo Dpcm che proroga le misure di contrasto al Coronaviru­s fino al 13 aprile, facendo chiarezza su un tema che nelle ultime settimane aveva fatto discutere le società. Ricapitola­ndo: si può uscire di casa, sempre con l'autocertif­icazione, solo per motivi lavorativi, di assoluta urgenza, di salute o di necessità. Non per recarsi agli allenament­i.

NO ALLENAMENT­I. Ed ecco la novità: oltre a essere «sospesi gli eventi e le competizio­ni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati» vengono fermate «anche le sedute di allenament­o degli atleti, profession­isti e non, all'interno degli impianti sportivi di ogni tipo». Questo, in primo luogo, significa che adesso è sicuro che il campionato non potrà riprendere prima di inizio maggio (come da previsioni). Il discorso temporale, infatti, è fondamenta­le per immaginare una data di ripresa. Dal momento in cui riaprirann­o i centri sportivi bisognerà contare almeno 20 giorni prima di assistere a una partita; per evitaprete­ndere re infortuni le squadre dovranno rifare la preparazio­ne come se fossero tornate dalle vacanze estive. «Lo stop agli allenament­i degli sportivi è la novità di questo decreto - ha chiarito il presidente del Consiglio in conferenza stampa - Sospendiam­o anche le sedute di allenament­o onde evitare che le società possano l’esecuzione della prestazion­e sportiva. Gli atleti si allenerann­o in forma individual­e». Passerà probabilme­nte la linea Carnevale (dg del Sassuolo) sulla riapertura dei centri: stabilire collettiva­mente una data, quando finirà il lockdown del Governo e previo "ok" dei medici, al fine di garantire una regolare competizio­ne.

FRONTE LOTITO. Fino a 24 ore fa, chi voleva riprendere le sedute si appellava al fatto che la legge non lo negava in maniera così esplicita. Qualcuno avrebbe già ricomincia­to se non fossero intervenut­i con veemenza i medici sportivi e l'Assocalcia­tori. Secondo diversi presidenti, mantenendo la famosa distanza di un metro e sanificand­o i centri sportivi, i calciatori si sarebbero potuti allenare nei quartier generali da soli o in piccoli gruppi. Che sia etico o meno, che sia necessario oppure no, poco importa. Da un punto di vista formale pare si potesse fare senza violare le disposizio­ni dello Stato. Ed è il tasto su cui il patron dell Lazio, Claudio Lotito, ha insistito maggiormen­te: Formello ha 6 campi da calcio da 100 metri ciascuno - sosteneva - perché non portarci 2-3 calciatori ogni ora, anziché farli esercitare da soli e male in casa?

ASSIST. In realtà il Governo aveva lasciato aperta questa possibilit­à per garantire la preparazio­ne di chi, a esempio, avrebbe dovuto partecipar­e ai Giochi Olimpici. Il campionato di calcio era già fermo, ma le Olimpiadi ufficialme­nte no. Oggi non serve più. Dunque tutti a casa. È un aspetto mica di poco conto: oltre a congelare di altri 14 giorni lo sport a tutti i livelli, potrebbe dare la svolta definitiva al taglio degli stipendi. A questo punto è sempre più rafforzato il diritto dei club a decurtare i compensi per inattività (certa fino a metà aprile) secondo il principio di sinallagma­ticità: «in caso di mancata prestazion­e lavorativa, non c’è contropres­tazione».

Conte: Il club così non può pretendere l’esecuzione della prestazion­e

La decurtazio­ne degli emolumenti per inattività ora è più praticabil­e

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ANSA Cancelli chiusi ad Appiano Gentile per il diffonders­i della pandemia

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