Corriere dello Sport

È crisi anche per l’Andorra di Piqué Risparmi del 45%

- Di Andrea De Pauli

BARCELLONA - Nel giorno in cui scatta la cassa integrazio­ne per la stragrande maggioranz­a dei dipendenti del Barça, El Mundo ha svelato che il blaugrana Piqué, in veste di patron del FC Andorra, ha deciso di tagliare gli stipendi ai suoi giocatori. Il quotidiano generalist­a ha parlato di una riduzione dei salari pari al 45%, ma in realtà la decurtazio­ne dovrebbe essere decisament­e minore. Anche perché sarà necessario trovare un accordo con i calciatori, visto che la legge del Principato non prevede provvedime­nti temporanei della regolazion­e dell’impiego imposti dall’alto, come avviene in Spagna. Si prospettan­o, così, tempi duri anche per l’ex meteora del Bologna, Martì Riverola e per Adrià Vilanova, figlio di Tito, l’ex braccio destro di Pep Guardiola, e per i loro compagni. Misura giustifica­ta dalla previsione di perdite pari al 40% per la società, che milita nella terza serie iberica, anche se si tratta pur sempre di spiccioli per Piqué, che oltre a un atleta è anche un abilissimo uomo d’affari a cui Forbes ha attribuito un patrimonio personale superiore a 76 milioni di euro.

ARRIVANO I TAGLI - Nel frattempo, anche a Barcellona tiene banco il tema dei tagli. Il club, il 31 marzo, ha consegnato tutta la documentaz­ione necessaria al Dipartimen­to del Lavoro della Generalita­t de Catalunya, mentre in contempora­nea recapitava a tutti i lavoratori una mail in cui venivano spiegati i dettagli del provvedime­nto. La cassa integrazio­ne, ha speigato il direttore Oscar Grau, interesser­à «tutti i giocatori e tutti i tecnici dell’area sportiva del club, ad eccezione della prima squadra di calcio, con la quale è stato trovato un accordo per la riduzione volontaria del salario». Coinvolte, tutte le squadre profession­istiche della polisporti­va catalana, dal basket alla pallamano, all’hockey, per chiudere con il calcio a cinque. Gli unici a cui sarà garantito lo stipendio regolare, saranno i ragazzi del Juvenil A, che vedranno compensata la riduzione dello stipendio da Messi e compagni, che oltre a rinunciare al 70% del salario fino al termine dell’allerta coronaviru­s, hanno ceduto un ulteriore 2% a favore degli altri dipendenti del club. Rimangono ancora aperte, invece, le trattative tra la società e il personale non sportivo.

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