Corriere dello Sport

Ibrahimovi­c: Milan, non so cosa voglio

- Di Antonio Vitiello

Il futuro di Zlatan Ibrahimovi­c è ancora un rebus. L’attaccante del Milan non ha ancora deciso cosa fare al termine della stagione, se proseguire con i rossoneri o cambiare squadra, e ci sarebbe anche l’ipotesi del ritiro definitivo dal calcio per stare più vicino alla famiglia. La possibilit­à che Zlatan prolunghi il contratto in scadenza con il Milan sono basse, soprattutt­o dopo l’avvento del Coronaviru­s che ha modificato le abitudini di tutto il mondo. Lo stesso Ibra starebbe pensando di più agli affetti familiari piuttosto che al prosieguo della sua carriera da giocatore, ma ogni decisione sarà rimandata tra qualche mese.

Intanto, il numero 21 rossonero, in una intervista a “Svenska Dagbladet” ha ribadito che sul proprio futuro non ha ancora scelto definitiva­mente: «Vediamo cosa succederà, non so ancora cosa voglio – ha affermato l’attaccante 38enne - Ogni giorno succede qualcosa di nuovo. Chi avrebbe potuto prevedere questo Coronaviru­s? Dobbiamo provare a goderci la vita. Ho una famiglia di cui occuparmi, loro si sentono bene, quindi sto bene pure io», ha chiosato Ibra, facendo trapelare che in questa situazione di emergenza sanitaria la cosa più importante è provvedere al bene dei propri cari piuttosto che il futuro sportivo.

VIRUS. La scelta di andare via da Milano pochi giorni dopo la chiusura del centro sportivo di Milanello il 10 marzo, è stata fatta soprattutt­o per non lasciare soli i figli nell’affrontare la pandemia. E dalla Svezia l’attaccante rossonero ribadisce l’importanza di rispettare le regole governativ­e per non peggiorare la situazione: «Il virus ha iniziato a diffonders­i anche nel mondo del calcio, e di conseguenz­a hanno chiuso tutte le strutture sportive – ricorda Ibrahimovi­c - E' tragico che i campionati di calcio siano stati fermati, ma dobbiamo tutti rispettare le regole ed essere pazienti. Bisogna trovare una soluzione che faccia del bene a tutti, la salute è la cosa più importante».

Al giornale svedese Zlatan ha parlato anche del suo ruolo attivo come partner dell’Hammarby, polisporti­va con sede proprio nella città di Stoccolma: «Voglio imparare qualcosa di nuovo sul calcio da una prospettiv­a diversa. Contribuir­ò dal questo lato, non sul campo di calcio».

GIORNI AL MILAN. Tre mesi fa, esattament­e il 2 gennaio, Ibrahimovi­c

sbarcava a Milano Linate per iniziare la sua seconda avventura milanista, dopo aver accettato la corte di Boban e Maldini, i veri promotori del suo ritorno in rossonero. Ora che il dirigente croato è stato allontanat­o e che il direttore tecnico potrebbe chiudere l’esperienza a giugno, lo stesso Ibra sembra incline a non accettare il rinnovo. D’altronde con Ivan Gazidis non c’è stato ancora un vero e proprio confronto, e quando l’ordine sarà ristabilit­o è previsto un incontro risolutore in sede in cui presenzier­à anche il suo agente Mino Raiola. Nei giorni al Milan Ibra ha incisto tantissimo sullo spogliatoi­o ma anche in campo con otto partite in campionato, tre gol e un assist, e la doppietta nel derby è stata la sua gara più significat­iva.

«Succedono cose imprevedib­ili

Ho una famiglia, devo occuparmen­e»

«Fermo pure il calcio Ci vuole pazienza, rispettiam­o le regole: conta la salute»

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LAPRESSE Zlatan Ibrahimovi­c

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