Corriere dello Sport

Frattesi: Se nasci romano e romanista, sogni di tornare

LA ROMA LO HA CRESCIUTO E LO SEGUE, PUÒ RIPORTARLO A CASA DAL SASSUOLO A GIUGNO. COSTO? 18 MILIONI

- Di Giorgio Marota

Davide Frattesi ha capito che bisogna correre parecchio se si vuole arrivare lontani. In questi giorni senza campo, i vicini lo vedono correre sulla cyclette o scattare da una stanza all'altra. Tutte le strade porterebbe­ro alla Città Eterna: la Roma l'ha cresciuto e ora lo segue con attenzione perché ha un diritto di recompra dal Sassuolo (a cui lo ha ceduto nel 2017) che scade a giugno. Ci vorrebbero 18 milioni per riportare alla base il centrocamp­ista classe 1999. Un prezzo che il management gialloross­o considera alto, ma dopo la pandemia ci sarà la spending review e tutto - anche i cartellini - potrebbe avere un nuovo valore. «Sarebbe un sogno. Ci penso spesso. Quando nasci romano e romanista non vorresti mai andartene»

Che ricordi ha delle giovanili? «Trigoria è casa mia. In Primavera ho vinto Supercoppa e Coppa Italia, sfiorando lo scudetto insieme a Luca Pellegrini, Tumminello, Marchizza e altri. Alberto De Rossi è stato un secondo padre per noi. Non perdeva mai la pazienza»

Come procede la quarantena? «Sono qui a Empoli con la mia ragazza, mio fratello Luca e mamma Sonia che si sta allenando insieme a me. Papà Paolo, invece, è rimasto a Roma con mia sorella Chiara. Non mi lamento, noi calciatori siamo una categoria privilegia­ta». Molti credono sia il caso di annullare la stagione…

«Io sono per ricomincia­re da dove abbiamo interrotto, ma solo quando non ci saranno più contagi da Coronaviru­s. Che sia pure in estate, nessun problema. Questo però è il momento della solidariet­à, dobbiamo aiutare chi sta soffrendo» Al momento dello stop 27 presenze e 5 gol con l'Empoli, dove sta giocando in prestito. Una grande stagione.

«A inizio anno ero un po’ titubante di restare in Serie B. Ad Ascoli avevo fatto 30 presenze… e poi quel Mondiale Under 20 da protagonis­ta. Insomma, le mie aspettativ­e erano alte. Poi ho capito che Empoli è un posto davvero speciale, perfetto per me».

Con l'Under 20 siete arrivati a un passo dalla finale. «È stata un’emozione unica. Peccato non aver vinto quel Mondiale» E la storia degli spartani?

«È nata dal mister, il nostro Leonida. Sulla chat di squadra ci mandava spezzoni del film “300” per caricarci. Noi eravamo il suo esercito. È una storia bella perché in Under 21 stiamo mantenendo la tradizione. Sono molto legato a Nicolato che mi allena da 4 anni in azzurro».

Dica la verità: si aspettava un’opportunit­à dal Sassuolo?

«Sì. Però hanno fatto la scelta giusta a mandarmi in prestito. Mi sta servendo questo anno di esperienza». In cosa si sente migliorato? «Tutti parlavano dell'Empoli come la squadra da battere. Avere l’obbligo di vincere sempre ti cambia la mentalità. Sento di essere più calmo e completo».

Il suo idolo? «Ogni bambino romanista cresce col mito di Totti, ma da centrocamp­ista dico Daniele De Rossi. Allenarmi insieme a lui è stato pazzesco. Per la mia maturazion­e sono stati importanti anche Paolo Cannavaro, Magnanelli, Matri e Marchisio»

Un calciatore a cui si ispira nel suo ruolo?

«Il più forte è De Bruyne. È perfetto in tutte le zone del campo, talmente forte da essere imbarazzan­te. Io comunque, a parte il City, non seguo il calcio in tv. Preferisco un match di Federer, ad esempio. Il tennis e il padel sono i miei “hobby terrestri” preferiti». Volendo esiste anche il cielo. Quando guardale stelle cosa sogna? «Segnare almeno 8 gol quest’anno. E vincere un trofeo con la maglia della Roma».

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GETTY Davide Frattesi, 20 anni, dell’Empoli in prestito dal Sassuolo

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