IL PREPARATORE: «MUSCOLI DA TONIFICARE RISCHIO INFORTUNI SE CI SARÀ FRETTA»
Giovanni Brignardello fa parte dello staff dell’Udinese E in attesa di novità mette in guardia sui tempi di lavoro
A Giovanni Brignardello, preparatore atletico dell’Udinese, abbiamo chiesto di fotografare la realtà «congelata» dei calciatori costretti dall’emergenza Covid 19 alla clausura casalinga.
Brignardello, che tipo di lavoro chiede di fare ai suoi calciatori? «Giriamo loro dei programmi settimanali, con un obiettivo preciso: diminuire il decremento degli aspetti muscolari. Ripeto: diminuire, perché di aumentare o mantenere la tonicità muscolare non se ne parla purtroppo».
E’ assai improbabile mantenere la condizione fisica se si è chiusi in casa.
«Il Decreto - giustamente è molto rigido al riguardo. I calciatori si muovono all’interno della loro abitazione, i più fortunati in giardino. Ma questa per loro - è una situazione molto più restrittiva e penalizzante rispetto ad una vacanza estiva». Lì almeno sono all’aperto. «Non solo: svolgono comunque attività sportiva alternativa, una partita a tennis, una corsa sulla spiaggia, una nuotata. Purtroppo in casa si sta seduti per gran parte del tempo».
Di che attrezzi li avete forniti? «Qualcuno dei nostri ha già una mini-palestra, noi dell’Udinese abbiamo dotato tutti di una bike da spinning, elastici, pesi».
Cosa la preoccupa di più? «L’eventuale ripresa, costretti a iniziare una preparazione in poche settimane, per poi dover giocare ogni tre giorni. Condensando tante partite in pochi giorni c’è il rischio di un eccessivo stress psicofisico, ed è chiaro che aumenterebbe il rischio di un infortunio, con conseguenze molto dure soprattutto per le squadre con organici ristretti. Per ora cerchiamo di stimolare i ragazzi, appena avremo una data della ripresa imposteremo in lavoro di tipo diverso». Allenandosi da soli si perde il valore aggiunto del gruppo.
«Certo, il calcio è uno sport di squadra che aggrega e include. Durante l’allenamento il gruppo riesce a coinvolgere chi è meno motivato o più stanco. Con il lavoro individuale a casa, senza nessuno che possa stimolare i giocatori, ci si deve invece affidare alla buona volontà e alla tenacia dei giocatori».
Come rispondono i vostri giocatori?
«Bene, si impegnano, si allenano mediamente un’ora e mezza al giorno. Il mio collega En
«Stando a casa si passa molto tempo seduti anche non volendo»
«Dura ritrovare una buona forma in poche settimane: stress eccesivo»
rico Moro ha la fortuna di condividere questo tempo con la fidanzata (ride, ndr), così lei lo riprende mentre fa gli esercizi, poi giriamo il video ai nostri ragazzi. Ogni settimana ci mandano un report che valutiamo». Immagino ci siano anche indicazioni per la dieta.
«Sì, se ne occupa il nutrizionista del club, che ha anche organizzato una rete di “rifornimento cibo”: da questo punto di vista l’Udinese ha un’ottima organizzazione».
Avrà visto anche lei le immagini del Bayern che ha ripreso ad allenarsi. A cosa ha pensato? «Mi sono messo nella testa di chi deve partecipare alla stessa competizione del Bayern, tra Bundesliga e Champions. Loro hanno la fortuna di allenarsi, ma magari una squadra che deve affrontarli questa possibilità non ce l’ha. Ho pensato all’Atalanta, che fa la Champions e vista la drammatica situazione che sta vivendo Bergamo non può certo pensare di riprendere presto gli allenamenti. E’ una questione che ci fa capire quanto sia complicata la gestione della ripresa della stagione europea».
Lei ha modo di sentire i suoi colleghi preparatori in questo periodo? Di cosa parlate? «Certo, parliamo dei metodi di allenamento, condividiamo le ansie e le speranze, anche se nessuno può sapere come e quando si riprenderà ad allenarsi. Ci aggiorniamo, studiamo, ci confrontiamo. E anche se sappiamo che dalla nostra posizione di preparatori non possiamo incidere, siamo tutti d’accordo su una cosa: quando si riprenderà sarà giusto farlo insieme, ci sembra la cosa più logica e leale».
«E poi bisognerà giocare partite vere al ritmo di una ogni tre giorni...»