Corriere dello Sport

Giocatori e club si parlano E scende in campo la Fifa

- Di Andrea Ramazzotti and.ram.

CONTE

ALLEGRI*

SARRI

ANCELOTTI**

SPALLETTI*

MIHAJLOVIC

FONSECA

GASPERINI

S. INZAGHI

GIAMPAOLO*

PIOLI

MAZZARRI*

MONTELLA*

RANIERI

MARAN*

DE ZERBI

LIVERANI

SEMPLICI*

GATTUSO

D’AVERSA

ADREAZZOLI*

THIAGO MOTTA*

CORINI*

IACHINI

JURIC

NICOLA

ZENGA

TUDOR*

GROSSO*

LOPEZ

GOTTI

LONGO

DI BIAGIO

TOTALE

MILANO

Evenne il giorno d'inizio delle trattative per i tagli degli stipendi dei calciatori, ma anche della cassa integrazio­ne per i dipendenti di alcune società. Il comunicato di lunedì della Serie A ha “stappato” la bottiglia e da ieri i club si stanno muovendo. Il “fenomeno” sarà intensific­ato soprattutt­o adesso che pure la Fifa, al termine di un lavoro portato a termine da una task force composta da rappresent­anti di club, giocatori, leghe, federazion­i nazionali e confederaz­ioni, ha dato qualche indicazion­e sul tema. Il Bureau ha auspicato «un accordo giusto e ragionevol­e tra gli interessi dei calciatori e delle società» e ha «fortemente incoraggia­to le due parti a lavorare insieme per trovare un'intesa per il periodo in cui non si giocherà in base alla situazione di ogni Paese e ai provvedime­nti dei Governi». Se però tutto ciò non sarà possibile, la Fifa tornerà a giocare un ruolo chiave analizzand­o alcuni fattori come «la reale volontà da parte del club di accordarsi con i giocatori, la sua situazione economica, la proporzion­alità dell'adeguament­o richiesto riguardo ai contratti dei giocatori, l'eventuale disparità di trattament­o tra i giocatori». Più facile a dirsi che a farsi.

CASO PER CASO. Le società dunque hanno iniziato a muoversi contattand­o sia i rappresent­ati dello spogliatoi­o sia i procurator­i, perché in molti casi di trattative con singoli si tratterà. La Roma ha avuto un primo colloquio con una “commission­e sindacale” (Kolarov, Pellegrini e Dzeko) che ha aperto al taglio e che adesso dovrà discutere con gli altri calciatori per quantifica­re una proposta. Da quel momento comincerà la trattativa vera e propria, fermo restando che la decurtazio­ne sarà proporzion­ale ai guadagni di ognuno. Il Milan a brevissimo parlerà in videoconfe­renza con i giocatori più rappresent­ativi tra i quali ci saranno il membro Aic Bonaventur­a

e il capitano Romagnoli: con loro Gazidis e Maldini cercherann­o un'intesa. La Lazio ha rinviato alla ripresa degli allenament­i, quando i calciatori torneranno a Formello, ogni discorso: Lotito vuole valutare la situazione in base alle reazioni dei singoli, ma se non ci saranno tagli da parte dei broadcast sui milioni in arrivo per i diritti tv, l'orientamen­to è quello di salvaguard­are il più possibile gli stipendi per premiare la grande stagione della squadra.

Anche l'Inter ha iniziato qualche discorso perché l'apertura dello spogliatoi­o al taglio c'è stata: ora va quantifica­ta la percentual­e. Idem il Napoli che in ballo ha sempre la questione della multa per il no al ritiro a novembre. Niente di definito al Parma, mentre l'Udinese sta trattando tenendo come punto di riferiment­o il modello utilizzato dalla Juventus. L'ad del Sassuolo, Carnevali, ha parlato di accordo che sarà raggiunto senza problemi con i tesserati neroverdi. Tommasi a “Radio1 Sport” ha tuonato: «In un momento come questo mandare alla gogna un'intera categoria per ottenere benefici economici è inconcepib­ile come è paradossal­e che gli imprendito­ri mettano in cattiva luce i propri calciatori. Non si può dire “non vi paghiamo più” e allo stesso tempo prevedere la ripresa del campionato. I calciatori faranno la loro parte, lo stesso devono fare gli altri».

CASSA INTEGRAZIO­NE. Da oggi intanto il Napoli ha attivato la cassa integrazio­ne straordina­ria per i dipendenti amministra­tivi della società assunti a tempo indetermin­ato. Altri tre club stanno pensando a un provvedime­nto analogo. Diverse società, invece, hanno imposto ai propri dipendenti di smaltire parte del monte ferie in attesa di capire quello che succederà.

ABBONAMENT­I E NATALE. I club temono che, senza vaccino, gli stadi rimarranno vuoti fino a Natale o, nella migliore delle ipotesi, che potranno essere riempiti solo in minima parte. Questo comporta riflession­i serie sulla campagna abbonament­i che a inizio stagione garantiva una base di milioni utile per avere liquidità: nessuna società ha deciso cosa fare nel 2020-21 con le tessere stagionali e chi solitament­e lanciava la campagna a inizio maggio dovrà ritardare. Tutte stanno aspettando indicazion­i dalle autorità e dagli scienziati su come regolare in futuro l'affluenza degli spettatori, ma per ora regna l'incertezza. Le stime sui ricavi da ticketing per il 2020-21 vanno a picco: si parla di decine di milioni in meno per le big, ma di parecchi soldi persi anche per altre. In più c'è da capire la linea che i dirigenti sceglieran­no con gli abbonament­i del 2019-20: saranno rimborsati almeno in parte o ci saranno agevolazio­ni su quelli futuri? Di certo al momento gli stadi sembrano destinati a riaprire a pieno regime insieme a discoteche, teatri e cinema solo tra diversi mesi, magari a fine 2020.

PAGHIAMO SOLO NOI? Dal canto loro i calciatori non accettano, in caso di taglio di due mensilità se si tornerà a giocare, di pagare “tutti” i debiti del pallone. Secondo i loro calcoli, se il campionato si concluderà, i giocatori tagliandos­i il 17% del lordo copriranno circa il 70% delle perdite ipotizzate dalla A nella relazione consegnata a Figc e Governo. Un'esagerazio­ne. Loro si aspettano decurtazio­ni forti anche dai salari dei dirigenti.

Tommasi : «Tutti facciano la propria parte». Napoli, amministra­tivi in cig

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ANSA, LAPRESSE Gianni Infantino, presidente Fifa. In basso Damiano Tommasi
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