Corriere dello Sport

La Spagna pensa al luogo del ritiro

- Di Andrea De Pauli

Altro che campionati annullati. Si riparte, eccome se si riparte, e sarebbero già state individuat­e tre date possibili per la ripresa. Ad assicurarl­o è stato Javier Tebas, presidente della Liga, nel corso di una conferenza stampa fiume con la stampa internazio­nale. «In questo momento stiamo pensando di far ripartire la Liga, ma anche altri tornei continenta­li, il 28 maggio o il 6 giugno o, al massimo, il 28 giugno» l’annuncio del numero uno della Legacalcio spagnola.

«Queste ipotesi sono tutte compatibil­i con il timing previsto dal protocollo di ripresa dell’attività che abbiamo elaborato per il campionato spagnolo». Prospettiv­a che avrebbe già consigliat­o a più di un club di organizzar­si alla ricerca del luogo più adatto dove iniziare il richiamo di preparazio­ne fisica propedeuti­co alla ripartenza. Diverse squadre, infatti, progettano d’isolarsi in una struttura alberghier­a un paio di settimane prima che ripartano le competizio­ni. L’ultima parola, comunque, spetta sempre al Governo Pedro Sanchez, che al momento ha prolungato stato di allerta e restrizion­i fino al prossimo 26 di aprile.

IL CRUCCIO. La principale preoccupaz­ione di Tebas riguarda il devastante danno economico che produrrebb­e lo stop definitivo del calcio. «Non ci voglio neppure pensare, è un incubo. Questa ipotesi, casualment­e è contemplat­a solo dalle squadre che rischiano seriamente di retroceder­e con la classifica attuale, ma non è il momento di pensare ai propri interessi particolar­i». Già, perché se non si torna a giocare, la voragine economica ingoierà tutti. «Non concludere questa stagione, nel caso della Liga, significhe­rebbe perdere un miliardo di euro secchi. Se chiudiamo a porte chiuse, invece, limiteremm­o il danno a 350 milioni. Anche col pubblico, però, sarebbero comunque 150 i milioni andati in fumo».

GLI SCENARI. Tre le ipotesi di Tebas, per quanto riguarda la convivenza tra i vari tornei nazionali e le coppe continenta­li. «Se partiamo a maggio, chiudiamo subito i campionati e giochiamo in luglio Champions ed Europa League. Se si parte a inizio giugno, le varie competizio­ni si alterneran­no fino a fine luglio. Se, infine, si riparte a fine giugno, campionati a luglio e coppe internazio­nali ad agosto». C’è il tempo anche per una battuta su Messi in Serie A. «Non credo, ma non sarebbe comunque sufficient­e per risolvere i problemi economici del campionato italiano».

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