Asamoah guida la banda dei sospesi
MILANO - Destino in bilico. Sono diversi i nerazzurri ad essere sospesi e a non sapere cosa sarà di loro nella prossima stagione. Tra questi ci sono gli elementi in prestito, come Biraghi e Moses, ma anche chi non ha convinto, pur con motivazioni diverse, come Godin, l’adattamento alla difesa a 3 non ha funzionato, e Asamoah, i problemi al ginocchio lo hanno tenuto a lungo fuori dai giochi, e, infine, c’è chi potrebbe finire sul mercato per fare cassa o come pedina di scambio per raggiungere altri giocatori, come Vecino e Gagliardini. Nulla ancora è stato deciso in maniera definitiva. Il Coronavirus, infatti, ha fermato il calcio giocato, ma anche la programmazione. In tempi normali, infatti, le grandi manovre sarebbero già state avviate. Ora, invece, prevale l’attesa.
DA PIAZZARE. In realtà, per Godin e Asamoah, la sua scelta, l’Inter l’avrebbe già fatta, ovvero salutarsi a fine stagione. Solo che non è così semplice. L’ingaggio dell’uruguayano, ad esempio, è superiore ai 5 milioni netti e non è facile trovare qualcuno che se lo accolli. Discorso abbastanza simile per il ghanese, che guadagnerà qualcosa di meno, ma le sue condizioni fisiche potrebbero sollevare qualche dubbio nei potenziali acquirenti. Se non altro sono arrivati entrambi a contratto scaduto, quindi non c’è rischio di minusvalenze.
PEDINE. La situazione più intricata è quella di Vecino e Gagliardini. Il primo, peraltro, sembrava destinato ad andare via già a gennaio, dopo essere entrato in rotta di collisione con Conte. Senza la possibilità di prendere un sostituto, però, la crisi ha finito per rientrare, tanto che l’uruguayano nelle ultime settimane ha quasi sempre giocato da titolare, viste le difficoltà di Eriksen. Non è comunque una prima scelta dell’allenatore e quindi una sua cessione resta probabile, magari mettendo in piedi uno scambio. A gennaio c’era stato un doppio tentativo: con il milanista Kessie e con il napoletano Allan. Gagliardini, invece, ha compiuto 26 anni e da 3 si trova in nerazzurro. Ora è arrivato ad un bivio: ha una fisicità unica, ma è anche fragile, tanto da essere reduce da un paio di mesi di stop. Può essere un elemento valido per completare un reparto, ma anche essere coinvolto in un’operazione per portare alla Pinetina un altro elemento.
PRESTITI. La chiusura è riservata a Biraghi e Moses. Il primo ha dimostrato di far fatica a reggere certi livelli (e l’Inter è corsa ai ripari a gennaio). Per riscattarlo dalla Fiorentina ci vogliono 12 milioni e la prima opzione per l’Inter è quella di puntare più in alto. Per acquistare a titolo definitivo Moses ci vorrà qualche spicciolo in meno, ma sul nigeriano è giudizio è in sospeso: è arrivato da poco e, nelle ultime settimane, si è pure fatto male. Per lui sarà decisivo il resto della stagione, sempre che venga completata…
Il ghanese e Godin sulla lista-partenti E poi Gagliardini, Vecino e Biraghi