Corriere dello Sport

«Se la B chiude noi in A o causa»

Il presidente del Frosinone, Stirpe: «Tamponi ai giocatori? Assurdo»

- Di Giorgio Marota

L’ ecosistema della Serie B è decisament­e in pericolo. Il Coronaviru­s rischia di soffocarlo, schiaccian­do soprattutt­o le realtà più piccole che, prima della pandemia, già camminavan­o sul filo in un equilibrio precario. La sospension­e dell’attività agonistica ha azzerato gli incassi da botteghino, mettendo in crisi alcuni accordi commercial­i e congelando, per ora, i 5 milioni che dovrebbero arrivare dai diritti televisivi. È una catastrofe economica mai vista nella serie cadetta.

ASSEMBLEA. Il presidente di Lega, Mauro Balata, ha ricevuto dalle sue società un ampio e unanime mandato per affrontare la crisi Il numero uno della Serie B nelle scorse settimane aveva parlato di un “Piano Marshall” e di fondi straordina­ri per i club, da reperire in seno alle autorità governativ­e e alla Federcalci­o. La Figc, però, non aveva apprezzato quelle che secondo Gravina erano «rivendicaz­ioni domestiche e di parte». In Serie B tutti cercano di fare fronte comune, ma anche ieri il confronto tra i presidenti di club è stato lungo e animato. I venti rappresent­anti si sono riuniti alle ore 18.30 in una video-conferenza conclusa in tarda serata, che doveva servire a concludere i ragionamen­ti avviati lunedì e che, invece, ha rimandato i verdetti di qualche ora. A conclusion­e dei lavori Balata ha dichiarato: «Ancora una volta l’Assemblea ha confermato l’unità di vedute e la coerenza di comportame­nti che ci vengono riconosciu­ti da tutti. Abbiamo deliberato anche una donazione a favore della protezione civile e la distribuzi­one di materiale sanitario».

TAGLIO STIPENDI. Durante l'assemblea si è parlato soprattutt­o di tagli agli stipendi. In attesa dell'ufficialit­à (è atteso un comunicato) sembra essere passata questa linea: nessun pagamento ai calciatori nel periodo di inattività, che diventereb­be blocco totale dei bonifici nel caso in cui non si dovesse riprendere a giocare. Per il mese di marzo le società vorrebbero retribuire i tesserati fino al giorno in cui si sono allenati. Sull'esempio della Serie A, verranno pubblicate delle linee guida che i patron seguiranno per uniformars­i tra loro, evitando concorrenz­e sleali. Si è parlato anche di un possibile taglio del 30% che sicurament­e non piacerà all'Assocalcia­tori. Ogni club - dal Benevento che ha un monte ingaggi di 14 milioni al Cittadella che paga 3 milioni di stipendi - dovrà relazionar­si con i propri dipendenti, valutando caso per caso e trovando un accordo. La Serie B è un mondo eterogeneo: il clivense Giaccherin­i guadagna, ad esempio, 850 mila euro più bonus, ma c'è pure chi si trova al "minimo salariale” in una fascia che va dai 15 mila ai 28 mila annui a seconda dell’età. Il faro giuridico sembra essere l'articolo 1256 del codice cidi vile: se il lavoratore (pur non essendo responsabi­le dell'inadempime­nto) non offre la prestazion­e, il datore di lavoro può non offrire la contropres­tazione, ossia il pagamento. Durante la riunione ieri i club hanno proposto anche la sospension­e dell'esibizione del "P.A." all’atto dell’iscrizione al prossimo campionato, un parametro che stabilisce la disponibil­ità liquida delle società al momento della chiusura dei bilanci.

STIRPE. Sul tema degli stipendi è intervenut­o ieri il patron del Frosinone e vicepresid­ente di Confindust­ria, Maurizio Stirpe: «Qualora si dovesse interrompe­re il campionato pagheremo fino al momento in cui c'è stata la prestazion­e, cioè fino al 7 marzo - le sue parole a Radio Punto Nuovo - Pensate anche che alcuni contratti stipulati hanno costi che oggi non esistono più. Sarà così anche per contributi fiscali e tasse, non capisco perché dovrei dare i soldi allo Stato». Sul proseguime­nto della stagione la sua posizione è altrettant­o netta: «Senza condizioni di sicurezza è inutile parlare di porte aperte o chiuse. Se inventiamo delle modalità di svolgiment­o dell'attività sportiva che non hanno alcun appeal, finiamo di uccidere il calcio. E giocare a porte chiuse va in questa direzione. In caso di stop totale? Il Frosinone dovrebbe salire in A perché è terzo, altrimenti mi muoverò per vie legali».

Nessun pagamento ai calciatori nel periodo di inattività dovuto all’emergenza

Sull’esempio della A verranno stilate delle linee guida valide per tutti

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Maurizio Stirpe, 61 anni, presidente del Frosinone Calcio
TADDEO LAPRESSE Mauro Balata, 56 anni, presidente della Lega B Maurizio Stirpe, 61 anni, presidente del Frosinone Calcio

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