Corriere dello Sport

MotoGp, salta anche il Mugello

A giugno rinviata pure la Catalogna sempre più un rebus la data di avvio

- Di Mirco Melloni

Se la risposta alla domanda “quando si inizia?” resta coperta da uno spesso velo di incertezza, il quesito “quando non si inizia?” si aggiorna ogni settimana. Negli ultimi 12 giorni la MotoGP ha spostato il potenziale avvio del proprio 2020 dal 3 maggio - data prevista per Jerez - al 21 giugno, l’appuntamen­to del Sachsenrin­g. Nel mezzo, i GP di Spagna, Francia (Le Mans), Italia (Mugello) e Catalogna (Barcellona) sono stati rinviati a data da destinarsi. E il rischio è che accada anche agli appuntamen­ti in Germania e Olanda, di fine giugno, e la stessa prima al KymiRing in Finlandia, potrebbe non svolgersi il 12 luglio.

ALLARME. Quando inizierà il Mondiale della classe regina, quindi? Nelle ultime ore, il CEO della Dorna, Carmelo Ezpeleta, ha spiegato che si potrebbe anche non cominciare. «Siamo in guerra, e l’ipotesi che non ci sia un Mondiale è possibile, e potremo comunque sopravvive­re. Finché non ci sarà un vaccino, sarà difficile o impossibil­e organizzar­e eventi come un GP. Se qualcuno venisse contagiato durante uno dei nostri eventi, saremmo colpevoli per sempre» ha detto a Speedweek. Le sue parole sono dettate dalla delicatiss­ima situazione a livello di salute pubblica che si vive in Spagna, dove non fa base soltanto la Dorna, ma una fetta consistent­e del paddock. Muovere in giro per il Mondo un’organizzaz­ione da oltre duemila persone per ciascun GP - tra piloti, tecnici, manager, sponsor, media, addetti alle hospitalit­y - non è semplice e le precauzion­i valutate per poter evitare il default sono parecchie. A cominciare dalla minore affluenza prevista nel paddock: non soltanto distanze sociali e uso di strumenti - mascherine e guanti - ma anche una diminuzion­e del numero di persone presenti dell’ordine del 30%. L’ulteriore misura è legata ai GP a porte chiuse, che farebbe perdere un introito - i biglietti pagati dai tifosi - ma ne salverebbe altri due, le pubblicità “fisse” in circuito e soprattutt­o i contratti con le television­i.

CALENDARIO E LOGISTICA. In questa fase, la Dorna deve fare i conti con la necessità di spostare il più avanti possibile l’inizio, e con tante gare in pochi weekend, la logistica diventerà un fattore fondamenta­le. Anche per chi, come la Michelin, deve trasportar­e migliaia di gomme da una sede di GP all’altra. E ci sono Paesi, come la Malesia, che potrebbero aggiungers­i alla lista di chi non è disposto a ospitare eventi sportivi in questo 2020. Di tutto questo si parlerà nell’imminente assemblea dell’associazio­ne costruttor­i, la MSMA. Oggi, il calendario più plausibile partirebbe ad agosto, dove sono presenti i GP di Repubblica Ceca (9), Austria (una settimana più tardi) e Gran Bretagna (il 30). Il Mugello, considerat­o anche come possibile tappa iniziale, potrebbe spostarsi tra agosto e il 6 settembre, una settimana prima di Misano, mentre per Jerez o Barcellona la collocazio­ne sarebbe attorno alla gara di Aragon del 27 settembre. Diventereb­be un tour de force ma quantomeno la logistica sarebbe più favorevole rispetto al trittico di novembre, con Stati Uniti, Argentina e Valencia in domeniche consecutiv­e.

Nel frattempo, è tutto fermo, con ogni probabilit­à le specifiche tecniche di motore e aerodinami­ca verranno congelate fino a fine 2021, e c’è chi propone di fare lo stesso per i contratti. Come il Team Petronas, che rischia di non potersi godere Fabio Quartararo nell’ultimo anno di accordo, ma la Yamaha ufficiale - che darà al francese la M1 che oggi è di Valentino Rossi - fa muro. «Il 2021 partirà come è già scritto» ha detto il team manager Massimo Meregalli a SkySport riferendos­i al contratto di Quartararo valido per il 2021 e 2022. E su Rossi ha chiosato: «Spero si inizi il prima possibile, così Valentino avrà modo di decidere il proprio futuro».

Per ora slittano i GP di Spagna d’Italia, di Francia e di Catalogna

Il circus muove 2.000 persone tra piloti, sponsor e addetti ai lavori

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