ZANIOLO VALE ORO ROMA TREMA
Petrachi: «Non vogliamo vendere né lui né Pellegrini Ma il mercato è imprevedibile» Nicolò per il Cies vale 70,2 milioni La Juve in agguato
Petrachi: «Vogliamo tenerlo, poi il mercato ti mette davanti a tante situazioni». Gli ex: «Non va ceduto» Per il Cies è l’italiano più quotato: settanta milioni
Senza promettere, ammette. Con un profilo più sobrio del solito, al netto delle solite frecciate alla stampa cattiva che lo ha preso di mira «perché non prendo i caffè con i giornalisti», Gianluca Petrachi non nasconde le difficoltà programmatiche della Roma ma al tempo stesso lascia aperta una speranza per i tifosi. Intervistato da Sky, si è soffermato con chiarezza sui casi di Pellegrini e Zaniolo: «La volontà è quella di tenerli. Lorenzo ha una clausola rescissoria. Ma penso che non abbia intenzione di usufruirne. Quanto a Nicolò, la linea personale e l’idea della società è di fare il possibile per non venderlo. Poi il calciomercato ti mette davanti a tante situazioni complicate, però noi partiamo dalle nostre condizioni».
PARAFRASI. Il senso profondo delle sue parole è intuitivo. Dopo il Covid, con un bilancio che in nove mesi è sceso a -126 milioni, nessuno può prevedere cosa accadrà da qui a settembre, quando si muoveranno i giocatori. Ed è evidente che se la Roma non potrà liberarsi di elementi non strategici, dovrà ricorrere all’argenteria di famiglia per riequilibrare i conti. In particolare Zaniolo - Pellegrini ha una clausola da 30 milioni - potrebbe essere una risorsa decisiva se sul tavolo di Guido Fienga comparisse per incanto una proposta di acquisto da 60 milioni (o più). In realtà secondo il Cies, l’osservatorio che aggiorna periodicamente le valutazioni dei calciatori, la Roma meriterebbe “almeno” 70,2 milioni per il cartellino di Zaniolo, migliore italiano in classifica. Ma si tratta solo di un parametro di riferimento, ovvio. Ciò che più conta è che per la prima volta un dirigente della Roma sveli l’impossibilità di fissare il paletto dell’incedibilità. La Juve è in agguato.
LE CONFERME. Petrachi è comunque ottimista alla vigilia di «un mercato creativo» nel quale la pandemia ha ridotto le disponibilità economiche di tutte le squadre. Per la Roma, ancora più penalizzata da una sofferenza precedente al Covid, può essere l’occasione per non perdere due grandi giocatori: «Sia Smalling sia Mkhitaryan sono stati prestiti vincenti. Peccato per Micki che si è dovuto fermare a un certo punto per problemi fisici. So che si sono trovati molto bene a Roma e che vogliono restare qui. Noi proveremo ad ac
contentarli in tutti i modi. Intanto abbiamo rinnovato l’accordo con i club di appartenenza fino al termine della stagione».
GLI ESUBERI. Riconosce che la bravura di un direttore sportivo sia nel vendere: «Sicuramente. Noi poi siamo una società che ha sempre lavorato cedendo e comprando. Dobbiamo essere bravi a investire bene i soldi che incassiamo. Il trading deve essere fatto bene, cercare di reinvestire bene i denari che entrano». La partenza sicura, dopo il prestito al Lipsia, sarà Schick: «In questo momento loro aspettano, nessuno fa la prima mossa, pur avendo un diritto di riscatto. Ma non siamo qui a elemosinare soldi. Ho avuto altre offerte per Patrik». In particolare dalla Premier League. Ma la volontà del giocatore è rimanere a Lipsia. Perciò le società troveranno un accordo intorno ai 25 milioni. In uscita anche Florenzi, di ritorno dal prestito al Valencia: «Anche il suo procuratore ha detto che esistono delle proposte. Stiamo valutando la sua cessione». E Ünder? «Vediamo. E’ un giocatore importante, che ha ammiratori importanti. E’ prematuro pronunciarsi». In realtà anche lui è destinato ad andare via per fare cassa.