Corriere dello Sport

ORA DYBALA CHIEDE DI PIÙ

Venerdì il calcio torna anche in Italia: si parte con una delle sfide classiche della serie A Un’intervista della Joya alla Cnn fa rumore «Tutti hanno già rinnovato: io aspetto l’offerta Juve Giocare con Messi nel Barça? Chi non lo vorrebbe»

- Di Filippo Bonsignore

Il rinnovo in divenire, l’attrazione per il Barcellona, le turbolenze del mercato della scorsa estate, la lotta al razzismo. Paulo Dybala spazia a tutto campo nell’intervista esclusiva concessa alla Cnn e i suoi concetti non sono banali. Una punzecchia­tura alla Juve sul contratto («Altri hanno rinnovato…»), un occhiolino a Messi («A chi non piacerebbe giocare lì…») che spaventano un po’ i tifosi anche se non c’è alcun terremoto all’orizzonte. «Sono felice di essere alla Juventus, adoro quest’ambiente che mi dà tanto affetto - racconta -. Ho grande stima del club, un buonissimo rapporto col presidente e potremmo rinnovare il contratto che scade tra un anno e mezzo ma ovviamente dipende anche dalla Juventus. Per ora non c’è nulla sul prolungame­nto e capisco che non sia facile per il club, visto anche quanto accaduto con il coronaviru­s. Ma altri calciatori hanno rinnovato… Aspettiamo e vediamo».

PERCORSO. Lo scoppio della pandemia, lo stop alla stagione e il lockdown che ha coinvolto tutto il mondo hanno frenato il decollo della trattativa tra il club bianconero e i suoi rappresent­anti per il prolungame­nto del matrimonio che scadrà nel 2022. E queste parole sembrano ricalcare il classico tira e molla tra le parti che riguarda le trattative. La Joya, intanto, rimanda il pallone nella metà campo della società ma non dovrebbero esserci effetti negativi. La volontà comune, infatti, è quella di andare avanti insieme e la ripresa dei colloqui è attesa a breve. Paulo si vede soltanto bianconero in futuro; la Juve appare intenziona­ta a puntare ancora su di lui. Il nuovo orizzonte è il 2024: si lavora quindi su un prolungame­nto biennale (o magari di un anno in più) e, come dice Dybala, si attendono sviluppi. L’argentino non vuole replicare la scorsa estate, quando era stato messo sul mercato. «Il club non voleva che continuass­i a giocare qui, c'erano alcune società interessat­e a me, tra queste il Manchester United e il Tottenham, poi è apparso anche Paris Saint Germain - ricorda -. Non ho parlato direttamen­te con nessuno di loro, ma ci sono state conversazi­oni con i club. Tuttavia, la mia intenzione era di rimanere. Non avevo disputato una buona stagione e anche gli ultimi sei mesi non erano stati positivi e non volevo andarmene con quell’immagine. Così ho comunicato che la mia intenzione era quella di restare, lavorare per crescere e dare il massimo qui. Ovviamente non è stato facile perché le intenzioni della Juventus erano diverse. Con Sarri sono cresciuto molto, la squadra ha iniziato a giocare a calcio molto meglio e finora ho disputato una grande stagione». Il Barcellona, insomma, è destinato a rimanere sullo sfondo, anche se l’attrazione c’è. A Paulo viene chiesto di Messi e della possibilit­à di giocare con lui non solo in Nazionale ma anche nel club e Dybala strizza l’occhio: «Il Barça è un club straordina­rio. Sarebbe bello giocarci, ma anche la Juventus è piena di storia e di grandi campioni. E, con gente del calibro di Buffon e Ronaldo, i fuoriclass­e non mancano di certo».

RAZZISMO. L’uccisione di George Floyd che sta infiammand­o gli Stati Uniti ha riportato alla ribalta la questione razzismo. Tanti calciatori in Bundesliga, a partire da Thuram e Sancho, hanno preso posizione e anche Paulo non è insensibil­e al problema. «Ho vissuto varie situazioni di razzismo negli stadi, credo che le punizioni debbano essere più severe - rileva -. Se la Federazion­e decide di non fare nulla, i giocatori devono essere i primi a reagire. Certe volte è difficile mettersi nei panni di qualcuno che ha sofferto episodi di razzismo, quando poi tu non l'hai mai vissuto. Per fortuna, la mia famiglia mi ha educato in maniera diversa e riesco a rispettare le persone per quello che sono, per il loro modo di pensare e non per come sono vestiti, da dove vengono o il colore della pelle».

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@RIPRODUZIO­NE RISERVATA GETTY Maurizio Sarri, 61 anni, elogiato da Dybala
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