Playoff e playout tutto da chiarire entro il 20 giugno
Unica certezza è la data per trovare l’intesa tra club e Figc Si discute sul format da adottare Lega contro le “iniquità sportive”
L’ unica certezza, al momento, è che il play-off (e i play-out) dovranno essere ufficializzati entro il 20 giugno, ovvero entro la ripartenza del campionato. Nulla invece è chiaro, invece, su che tipo di format verrà adottato, ovvero con quale modalità verranno disputati e come saranno divise le squadre. Al momento, comunque, la palla è in mano alla Federcalcio, nel senso che la definizione dell’eventuale post-season spetta a Gravina e ai suoi due vice, ovvero Sibilia e Dal Pino. Chiaro che la posizione più delicata è quella di quest’ultimo, visto che la serie A, sin da quando, per la prima volta, è saltata fuori la possibilità di ricorrere ai play-off, è sempre stata contraria. Sembrava che il pericolo fosse scongiurato, ma il tentativo dei club del massimo campionato di cancellare le retrocessioni ha spinto Gravina a rendere i play-off la prima alternativa ad un nuovo stop del torneo e l’algoritmo soltanto il piano C. Durante il Consiglio Federale di lunedì c’è stata, però, una concessione. Vale a dire che la serie A potrà avanzare una sua proposta che – è stato assicurato – verrà presa in considerazione. Significa che i club del massimo campionato dovranno ritrovarsi quanto prima e trovare un’intesa interna. E non è detto che sia così semplice. Intanto la prossima settimana si parte da un Consiglio e da un’Assemblea.
MECCANISMI. Ad ogni modo, secondo quanto trapelato, la Lega vorrebbe evitare a tutti i costi forme di «iniquità sportive», ovvero che ad una squadra venga concesso di contendere un determinato traguardo, che sia la salvezza o un posto in Europa, senza averlo meritato sul campo, penalizzando quindi chi, invece, ha fatto meglio fino a quando è arrivato lo stop. Per fare un esempio, il Brescia, che ora ha 9 punti di distacco rispetto al quarto posto (e che magari potrebbe ulteriormente dilatarsi dopo le prime partite), perché dovrebbe giocarsi comunque la permanenza in serie A con Genoa o Lecce? E’ vero che senza l’aritmetica non si potrebbe escludere nulla, nemmeno una clamorosa rimonta, ma il rischio sarebbe quello di togliere valore al merito sportivo, azzerando tutto o quasi. Obbligatorio, insomma, trovare meccanismi che assicurino una posizione di vantaggio a chi è piazzato meglio. Beh, potrebbe essere determinato un limite di punti di distacco per consentire l’accesso alla post-season: per i play-off in serie B accade proprio così. Oppure, lasciare due risultati sue tre (vittoria e pareggio) alla formazione più in alto in classifica. Attenzione, poi, a quello che è accaduto in Lega Pro, dove le prime classificate dei tre gironi sono state automaticamente promosse e le ultime sono state retrocesse.
TRE FASCE. Ad ogni modo, come era già emerso nei giorni scorsi, la base di partenza della Figc resta quella di creare tre fasce, una per le prime posizioni, una per quelle intermedie (perché ogni piazzamento garantisce un premio finale più o meno elevato) e una per la salvezza. Si tratta, tuttavia, soltanto di uno “scheletro”, visto che ancora non esiste un’indicazione su come verranno distribuite le squadre. A contendersi scudetto, ad esempio, saranno le prime 4 in classifica, le prime 6 o, addirittura, le prime 8? Per rendersi conto della portata del problema, basti pensare a cosa direbbero Agnelli e Lotito se dovessero giocarsi titolo e posto Champions con Verona o Parma…