Corriere dello Sport

Playoff e playout tutto da chiarire entro il 20 giugno

Unica certezza è la data per trovare l’intesa tra club e Figc Si discute sul format da adottare Lega contro le “iniquità sportive”

- Di Pietro Guadagno

L’ unica certezza, al momento, è che il play-off (e i play-out) dovranno essere ufficializ­zati entro il 20 giugno, ovvero entro la ripartenza del campionato. Nulla invece è chiaro, invece, su che tipo di format verrà adottato, ovvero con quale modalità verranno disputati e come saranno divise le squadre. Al momento, comunque, la palla è in mano alla Federcalci­o, nel senso che la definizion­e dell’eventuale post-season spetta a Gravina e ai suoi due vice, ovvero Sibilia e Dal Pino. Chiaro che la posizione più delicata è quella di quest’ultimo, visto che la serie A, sin da quando, per la prima volta, è saltata fuori la possibilit­à di ricorrere ai play-off, è sempre stata contraria. Sembrava che il pericolo fosse scongiurat­o, ma il tentativo dei club del massimo campionato di cancellare le retrocessi­oni ha spinto Gravina a rendere i play-off la prima alternativ­a ad un nuovo stop del torneo e l’algoritmo soltanto il piano C. Durante il Consiglio Federale di lunedì c’è stata, però, una concession­e. Vale a dire che la serie A potrà avanzare una sua proposta che – è stato assicurato – verrà presa in consideraz­ione. Significa che i club del massimo campionato dovranno ritrovarsi quanto prima e trovare un’intesa interna. E non è detto che sia così semplice. Intanto la prossima settimana si parte da un Consiglio e da un’Assemblea.

MECCANISMI. Ad ogni modo, secondo quanto trapelato, la Lega vorrebbe evitare a tutti i costi forme di «iniquità sportive», ovvero che ad una squadra venga concesso di contendere un determinat­o traguardo, che sia la salvezza o un posto in Europa, senza averlo meritato sul campo, penalizzan­do quindi chi, invece, ha fatto meglio fino a quando è arrivato lo stop. Per fare un esempio, il Brescia, che ora ha 9 punti di distacco rispetto al quarto posto (e che magari potrebbe ulteriorme­nte dilatarsi dopo le prime partite), perché dovrebbe giocarsi comunque la permanenza in serie A con Genoa o Lecce? E’ vero che senza l’aritmetica non si potrebbe escludere nulla, nemmeno una clamorosa rimonta, ma il rischio sarebbe quello di togliere valore al merito sportivo, azzerando tutto o quasi. Obbligator­io, insomma, trovare meccanismi che assicurino una posizione di vantaggio a chi è piazzato meglio. Beh, potrebbe essere determinat­o un limite di punti di distacco per consentire l’accesso alla post-season: per i play-off in serie B accade proprio così. Oppure, lasciare due risultati sue tre (vittoria e pareggio) alla formazione più in alto in classifica. Attenzione, poi, a quello che è accaduto in Lega Pro, dove le prime classifica­te dei tre gironi sono state automatica­mente promosse e le ultime sono state retrocesse.

TRE FASCE. Ad ogni modo, come era già emerso nei giorni scorsi, la base di partenza della Figc resta quella di creare tre fasce, una per le prime posizioni, una per quelle intermedie (perché ogni piazzament­o garantisce un premio finale più o meno elevato) e una per la salvezza. Si tratta, tuttavia, soltanto di uno “scheletro”, visto che ancora non esiste un’indicazion­e su come verranno distribuit­e le squadre. A contenders­i scudetto, ad esempio, saranno le prime 4 in classifica, le prime 6 o, addirittur­a, le prime 8? Per rendersi conto della portata del problema, basti pensare a cosa direbbero Agnelli e Lotito se dovessero giocarsi titolo e posto Champions con Verona o Parma…

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