Corriere dello Sport

Sì ai 5 cambi e abbracci tollerati

- a.d.p.

- Il grande calcio spagnolo torna a fare capolino, questa sera, con i 45 minuti mancanti della sfida di segunda division tra Rayo Vallecano e Albacete, sospesa lo scorso 15 dicembre a seguito della contestazi­one all’ucraino Zozulia. Sarà l’ultima gara in cui rimarranno in vigore le tradiziona­li tre sostituzio­ni e la lista di 18 convocati. A partire dal derby di Siviglia di domani, infatti, via ai cinque cambi concentrat­i, però, in soli tre momenti distinti. Non sarà l’unica novità. Anche in Spagna, infatti, apparirà la lista di convocati in versione Mundial, con 23 elementi, 12 dei quali si siederanno nei pressi dell’allenatore, a debita distanza l’uno dall’altro, in rispetto delle rigorose norme sul distanziam­ento sociale. Decisioni che secondo Quique Setién, svantagger­ebbero il Barça, che tra infortuni e sciagurata gestione della finestra di mercato invernale, si ritrova con una rosa che arriva a fatica a 18 elementi e che fa del possesso palla e del conseguent­e logorio fisico del rivale di turno, costretto a girare a vuoto per ampia parte della partita, la sua forza.

BUON SENSO. Il severo protocollo per la ripartenza compilato con la supervisio­ne di Pablo Tebas, virologo di fama internazio­nale e fratello del numero uno della Lega, Javier, impone la massima prudenza anche nel corso dei rituali precedenti al fischio d’inizio. Saluti a distanza tra le due contendent­i e niente strette di mano neppure tra capitani e direttori di gara. Il documento contempler­ebbe anche eventuali sanzioni disciplina­ri in caso di sputi al suolo ed abbracci dopo una rete, ma nel corso delle ultime riunioni degli arbitri, sarebbero state date indicazion­i in direzione del buon senso. I fischietti sono consci che le vecchie abitudini sono difficili da sradicare e ci sarà parecchia tolleranza.

STADI APERTI? C’è, poi, la questione delle gradinate deserte che continua a tenere banco in Spagna. Mentre il canale Movistar LaLiga, che detiene i diritti sulla trasmissio­ne del torneo nel territorio nazionale, ha deciso di offrire la doppia opzione tra visione con ambiente stadio reale e quella con suoni e tifosi farlocchi, Javier Tebas insiste per la pronta riammissio­ne dei tifosi negli impianti. Nelle ultime ore, la questione è stata toccata anche dal Ministro della Sanità, Salvador Illa, che ha presentato il decreto-legge con le norme per la nuova normalità. «La decisione finale sulla riapertura degli stadi spetta al Consiglio Superiore dello Sport. Secondo me, per garantire l’equità della competizio­ne, ci si potrà pensare solo a partire da quando tutta la Spagna sarà nelle medesime condizioni». Dopo il 21 giugno, insomma, quando terminerà lo stato d’allerta.

Per le esultanze e gli sputi a terra gli arbitri pronti a chiudere un occhio

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ANSA Diego Pablo Simeone, 50 anni, allenatore dell’Atletico Madrid

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