«Voglia di calcio e normalità, favola Spagna»
Stefano Borghi, telecronista Dazn: «Niente pubblico? Va accettato Ma dall’addio Simeone-Burgos agli sprint decisivi c’è... vita»
Il fascino di un campionato ancora del tutto aperto, un derby tra quelli più sentiti di Spagna per cominciare e almeno una partita al giorno da qui alla fine della stagione. Uno spettacolo quotidiano che si chiama “La Liga”, una carezza all’animo ferito di un paese che prova a ripartire e a chiudere discorsi rimasti in sospeso.
Si riparte domani sera alle 22 con Siviglia-Betis dal Ramon Sanchez-Pizjuan. La diretta del match è su Dazn, la telecronaca affidata a Stefano Borghi, che per riabituarci a certe sensazioni, in questi giorni, ripercorre nel suo “Borghi Land” i momenti magici del campionato spagnolo, i retroscena dei suoi grandi interpreti. Prima puntata già disponibile sulla piattaforma e sull’app di Dazn, ma ne è in cantiere un’altra con protagonista Lionel Messi, non uno qualunque.
Sensazioni strane, ma belle, dopo un “intervallo” fin troppo lungo. Emozionato per il ritorno alle telecronache?
«C’è voglia di riprendere dopo tante cose tragiche vissute negli ultimi mesi. Siamo stati privati della normalità, ora dovremmo riabituarci a quella quotidianità che per noi era il calcio».
Siviglia-Betis sarà un derby senza pubblico, ma significativo per tanti aspetti: uno spettacolo assicurato.
«L’assenza dei tifosi limita il senso del calcio, ma è un compromesso che per il momento dobbiamo accettare. Il derby andaluso è uno degli appuntamenti più infuocati del calcio europeo».
Poi sarà lotta per il titolo. Il Barça al momento è davanti al Real Madrid, ma la sfida è tutt’altro che chiusa.
«Ha praticamente un punto e mezzo di vantaggio, visto che è sotto negli scontri diretti, ma entrambe non hanno mai trovato una stabilità nel corso della stagione. Recuperano pezzi importanti, Suarez da una parte, Hazard e Asensio dall’altra, ma vedo il Real più tranquillo, mentre a Barcellona si parla più del futuro che del presente: mercato, Lautaro, Messi, il tutto in uno scenario in cui lo stesso capitano sta diventando sempre più “Maradona” al di fuori del campo. Discorsi che stonano con la possibilità di conquistare ancora Liga e Champions, il “doblete de oro”».
Discorsi da “Clasico” a parte, c’è un mondo di storie da raccontare. Quali saranno i temi più “caldi” da qui alla fine della Liga? «Il primo è sicuramente la fine della storia decennale tra Simeone e il suo vice Burgos. Avranno voglia di continuare a stupire dopo Anfield e staranno preparando qualcosa di spettacolare per risalire dal sesto posto in cui si trova ora l’Atletico Madrid. Poi c’è la Real Sociedad, che lotta per un posto in Champions League: sono belli, giovani e nobili, ma sapranno sporcarsi le mani in stile Getafe per ambire a qualcosa di importante? Infine l’Espanyol, ultimo in classifica: in condizioni normali avrebbe avuto poche chances di salvarsi, ma ora tutti si aspettano un miracolo da parte di Abelardo».