Corriere dello Sport

Sterling: Il razzismo è come un virus

- Di Gabriele Marcotti

Raheem Sterling si unisce alla campagna di “Black Lives Matter” concedendo una lunga intervista a Newsnight, programma di politica di punta della BBC. L'attaccante del Manchester City sottolinea come le proteste partite negli Stati Uniti dopo la morte - causata dalla polizia - di un cittadino di colore, George Floyd e proseguite anche in Europa rappresent­ano temi che vanno oltre le forze dell’ordine ma chiamano in causa razzismo e pregiudizi a ogni livello. «Le dimostrazi­oni in piazza sono importanti e un punto di partenza per far sentire la propria voce - afferma - Ma non basta protestare per fare cambiare le cose. Bisogna mettere in risalto le cose che devono cambiare e poi cambiarle.

Abbiamo tutti parlato tanto, è ora di agire». Sterling ha sottolinea­to come il razzismo sia «una malattia grave quanto il coronaviru­s» e, a differenza, del Covid-19, circola da secoli. «Chi è in piazza a protestare pacificame­nte sta cercando una soluzione alla malattia del razzismo, così come ha cercato una soluzione alla pandemia restando in casa e rispettand­o le normative sul lockdown - ha spiegato - Non vedo grande differenza, si vuole affrontare un problema che affligge tante persone. Poi aggiunge «se mi sento esposto nel prendere queste posizioni da calciatore? Onestament­e no, io non parlo da calciatore, quello è il mio mestiere, io parlo in base a ciò che penso sia giusto. E in questo momento credo sia giusto e corretto far notare quanto certe comunità abbian incassato in tutti questi anni. E quanto sia importante agire dopo tante chiacchier­e». Sterling ha anche parlato di calcio e del fatto che certe opportunit­à vengono negate a ex-calciatori di colore che vogliono intraprend­ere la carriera di allenatore. «Cito quattro fuoriclass­e del passato: Steven Gerrard, Frank Lampard, Sol Campbell ed Ashley Cole - afferma - Quattro campioniss­imi che hanno vinto tantissimo, tutti con i requisiti a livello di patentino, tutti con lunghe carriere anche in nazionale. Bene, di questi quattro, i due che non hanno avuto le giuste opportunit­à per dimostrare quanto valgono sono i due giocatori di colore». Attualment­e Lampard allena il Chelsea, Gerrard i Glasgow Rangers, mentre Campbell ha avuto due esperienza in League 2 con Macclesfie­ld e Southend (nel quarto livello del calcio inglese) mentre Cole si occupa dell'Under 15 del Chelsea. «Ci sono circa 500 giocatori in Premier League e più di un terzo sono di colore - afferma - Ma vi sono pochissimi nelle gerarchie che contano, negli staff tecnici, tra i dirigenti di club. È chiaro che poi non ti senti a tuo agio da persona di colore. Queste cose devono cambiare anche nel calcio.

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ANSA Raheem Sterling, 25 anni ala sinistra del City

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