RIBERY, IL PRIMO GOL LO REALIZZA ALL’ALBA
Ieri l’allenamento iniziava alle 9, ma Franck alle 6,53 era già al centro Astori Il fuoriclasse francese non spreca neppure un minuto: vuole essere al top per il ritorno in campo
uestione di professionalità e di amore smisurato per il proprio lavoro: perché non è vero che un palmares ricco di trofei cancella la fame di successi. E’ così che Franck Ribery, un “triplete” nel 2012/13, altri 8 Meisterschale, 6 Coppe di Germania, 5 Supercoppe nazionali, una Supercoppa Uefa e un Mondiale per Club solo con il Bayern Monaco, ha lanciato il guanto di sfida alla Serie A. Ieri, alle 6:53 del mattino - la convocazione per l’allenamento era alle 9 - era già al centro sportivo della Fiorentina. E’ montato in sella alla cyclette sistemata nella palestra esterna, fronte campo, ha macinato chilometri giusto per riscaldare….il motore, per poi scendere in campo col resto della squadra. Ribery sta aumentando il ritmo, con la spensieratezza di un ragazzino all’inizio della carriera. L’infortunio alla caviglia lo ha fatto…cadere, quell’entrata maledetta di Tachtglia sidis nella gara contro il Lecce lo ha costretto all’intervento chirurgico e a mesi di terapia specifica, ma il fenomeno francese, come disse Muhammed Alì, non è rimasto a sedere per terra.
PRONTI VIA. Il campione ha documentato tutto attraverso le sue storie su Instagram. Alle 6:12 un pasto proteico. Alle 6:24 la partenza da casa, alle 6:37 un pitstop da Gianni per il caffè in stile take-away. Due parole per sincerarsi delle condizioni della fami
del barista, un sorriso, una risata e, soprattutto, un grazie prima di rimettersi in viaggio con destinazione Centro Astori. Alle 6:53 è iniziata la sua mattinata, almeno sotto il profilo dell’attività fisica. In casa viola, nessuno si è sorpreso. Nemmeno Dalbert, a cui Franck ha amichevolmente scritto, sempre su Instagram: «Svegliati fratello». Già, perché Ribery, in altre occasioni, si è presentato persino prima. O dopo. Come successe in occasione della seconda di campionato, dopo la sconfitta di Marassi contro il Genoa quando, per smaltire la rabbia, si fiondò lì dentro rimanendoci (a pedalare) fino alle 4 del mattino. E, alla ripresa del campionato si trasformò nel primo MVP player della Lega. La sua mission, adesso, è quella di aumentare il ritmo per farsi trovare pronto. Lo stop per il Covid lo ha rimesso in corsa per l’ultimo terzo della stagione e non intende sprecare l’opportunità, 567 gare dopo la prima volta. Di sicuro, a sorridere c’è Iachini, altro che sulla cultura del lavoro ha
costruito la sua intera carriera.
LA LINGUA DEI BIG. Ribery parla la lingua dei campioni, di quelli che sulla cultura del lavoro hanno costruito l’intera carriera. Cristiano Ronaldo, oggi 35 anni, ai tempi del Real Madrid, per esempio, si allenava anche di rientro da una trasferta di Champions, anche solo per cancellare la fatica. Hanno fatto lo stesso Paolo Maldini e Javier Zanetti, arrivati entrambi a giocare fino alla soglia dei 41 anni, e, seppur con un ruolo diverso, anche Gianluigi Buffon che, con l’ultimo rinnovo, si spingerà fino ai 43. Franck, sempre più faro del gruppo viola anche sotto il profilo dell’abnegazione, adesso intende riavvolgere il nastro. Il meglio vuole farlo venire adesso.
Chiudere la stagione da protagonista È sempre più il faro del gruppo viola