Un’isola che ama la Repùblica Oriental
Venti giocatori. Togliendo dal conto l’apripista Valdemaro Victorino, arrivato a Cagliari sul limitare della pensione e dimenticato rapidamente nella stagione 1982/1983, il ricco rapporto fra il club rossoblù e l’Uruguay calcistico ha preso piede nel 1990 quando a caccia di un attaccante per affrontare da neopromosso la appena ritrovata Serie A, il Cagliari prese Daniel Fonseca e, visto che c’era, anche Josè Herrera ed Enzo Francescoli.
Poi è stato un crescendo, quasi sempre di ottimi calciatori. Ci sono state anche delusioni (come dimenticare Bizera, Romero?) ma anche straordinari fuoriclasse e giocatori umanamente adottati quali figli di Sardegna e tali riconosciutisi. Detto di Francescoli, un talento immenso è stato quello di Fabian O’Neill, che ha incantato l’Italia calcistica al punto di affascimolto nare anche la Juventus. Ma si possono ricordare anche Dario Silva e Nelson Abeijon che tuttora dialogano sui social con i loro affezionati sostenitori rossoblù. Lopez del Cagliari è stato acerrimo centrale difensivo ma anche capitano, e allenatore.
Uno dei monumenti viventi del calcio uruguayano è Oscar Washington Tabarez. Il “Maestro”, con tanto di maiuscola per rispetto. Era lui il ct della Celeste in quel mondiale italiano del 1990, pochi anni dopo sbarcò da allenatore anche a Cagliari. Un’annata felice con qualificazione Uefa sfiorata, poi la parentesi Milan non felicissima e un repentino ritorno con esonero in Sardegna. Anche il Maestro ci ha messo una buona parola quando a Nandez è arrivata l’offerta del Cagliari. E se parla Tabarez, tutti ascoltano senza battere ciglio. Il vice di Tabarez al mondiale ‘90 era Gregorio Perez, pure lui finito sulla panchina del Cagliari ma per pochissime gare (Cellino era terribilmente deciso...) e un antico predecessore come Ettore Puricelli ha occupato lo stesso scranno nella stagione 1967/1968, prima che Scopigno tornasse per lanciare i suoi miti nell’Olimpo.
Storia ricca insomma quella degli uruguayani di Sardegna. Oggi, insieme a Nahitan Nandez, scalpitano Cristian Oliva e Gaston Pereiro. Giovane e rampante il primo, più smaliziato (e di classe già affermata) il secondo. La colonia uruguagia del Cagliari raramente ha visto tenori in solitaria. Tre è il numero perfetto, anche stavolta.