CALDIROLA: BENEVENTO CHIUDI I CONTI E SCAPPA
Il “muro” di Inzaghi ha esordito in Champions con l’Inter poi la Bundesliga: già pregusta la prima gara in Serie A «Vogliamo conquistare subito la promozione aritmetica: a Cremona ed Empoli per vincere»
Il “muro” non mostra scalfitture nemmeno dopo questo terribile periodo di lockdown. Luca Caldirola, “The wall” per gli amici, è pronto a prendere per mano la Strega e traghettarla al di là del guado. Senza tentennamenti, con la fermezza che gli è congeniale e che lo ha da sempre connotato come uno dei leader carismatici della capolista di Pippo Inzaghi. Tra dieci giorni si torna in campo e la determinazione è quella di sempre, la voglia di vincere mai scalfita dall'attesa.
Per chiudere il campionato di B restano dieci partite da giocare quasi tutte d'un fiato: si aspetta differenze sostanziali con la prima parte del campionato? E soprattutto quali e quante difficoltà?
«Sicuramente ci saranno delle differenze rispetto al periodo che ha preceduto l'interruzione. Già il fatto di giocare a giugno e luglio è una cosa abbastanza inusuale e le temperature non aiuteranno. A casa ci siamo allenati seriamente, ma non è come stare sul campo. Diciamolo senza tema di smentita: due mesi e più di inattività costituiscono un po' un'incognita per chiunque. L'altra faccia della medaglia è che noi abbiamo un bel vantaggio sulle nostre avversarie e contiamo di chiudere il prima possibile».
Inizierete con due trasferte pericolose a Cremona ed Empoli. Ma la Cremonese avrà giocato una partita ad Ascoli tre giorni prima...
«E' vero, per i lombardi non sarà il massimo. Veniamo tutti da due mesi e mezzo di inattività e giocare subito due partite in tre giorni può essere un problema. Sarà complicato per tutti ritrovare in fretta la condizione. E' ovvio che noi vogliamo guadare solo in casa nostra: il nostro obiettivo è lo stesso di quanto abbiamo interrotto, vogliamo subito vincere entrambe le partite».
Il dottor Salvatori, medico della società giallorossa, ha detto che per essere stati fermi quasi tre mesi vi ha trovato in buone condizioni. La verità è che non avete mai smesso... «Confermo l'impressione del nostro dottore. Non lo nego, all'inizio ero un po' preoccupato, nessuno di noi aveva mai vissuto una cosa del genere, uno stop così prolungato. Insomma temevo il rientro, ma alla fine sono rimasto favorevolmente sorpreso da come stiamo fisicamente. Magari non saremo al massimo, ma non ci possiamo proprio lamentare«.
Inzaghi parla spesso dei record ancora da raggiungere, ma forse a questo punto la priorità è chiudere subito i conti con l'aritmetica... o no?
«Sicuramente è così, la prima cosa è vincere le partite per arrivare subito alla matematica promozione. Ma è bello anche raggiungere i record di cui parla il mister: è stimolante e il nostro allenatore è un maestro a farci trovare le motivazioni anche quan- do sembrano non esserci. E' stato il nostro segreto nella prima par- te del campionato, quello che ci ha permesso di accumulare un vantaggio rilevante su tutte le inseguitrici».
Tra i tifosi è già comiciato il countdown. La Curva sud ha detto: niente feste per le strade, ma solo bandiere sui balconi. Così la città comincia a colorarsi: quanta voglia avete di festeggiare con la città?
«Credo sia giusto che i tifosi sognino e si godano il momento. E' anche bello veder spuntare bandiere sulle finestre, ma noi abbiamo il nostro lavoro da fare e non ci lasciamo distogliere da nulla. Ci concentriamo sul campo, perchè è quella l'unica cosa a cui dobbiamo pensare. E' ovvio poi che la nostra speranza più grande sia riuscire a regalare alla gente un'emozione grandissima».
Tanta serie A in Germania nelle file del Werder Brema, ma mai l'esordio nella massima divisione italiana: con l'Inter ha giocato solo... in Champions. Nel Benevento promosso lei sarà un esordiente particolare...
«Bè, sì, è un po' strano. Ma io sono andato via dall'Italia che ero molto giovane. Di sicuro il fatto di essere tornato qui ha fi
«Vogliamo regalare un’emozione ai tifosi Belle le bandiere su finestre e balconi»
nito con lo scoprire il mio obiettivo, quello di giocare nella massima divisione. Speriamo che tra qualehe mese finalmente il sogni diventi realtà. Sarebbe il giusto premio per il lavoro fatto dalla società, per i tifosi e la città: un merito per tutti. Sarà bello l'anno prossimo giocare contro i campioni, dovremo attrezzarci per fermare gente come Ronardo, Lukaku, Immobile. Sarà uno stimolo in più per fare bene».
«Sono andato via da giovane, sogno la prima in A: ci sarà da fermare CR7...»