Corriere dello Sport

DAI PLAYOFF IN POI, I NODI RESTANO

Le decisioni del Consiglio Federale hanno sistemato solo una parte dei casi sospesi Ipotesi di poule breve per la quarta promossa con la Reggiana davanti a tutti se non si tornerà a giocare

- Di Vincenzo Sardu

Il Consiglio Federale di avantieri, con la promozione in B di Reggina, Monza e Vicenza (e retrocessi­one di Gozzano, Rimini e Rieti) non ha ancora messo la parola fine sulla dialettica della Serie C 2019/2020. Il bello, o il complicato se volete, deve ancora arrivare.

La Figc, va detto, non poteva fare di più. Impossibil­e pensare che la terza lega profession­istica potesse esaurire il calendario naturale con le oltre 300 gare rimaste inevase più la coda di playoff e playout. Per questo, dare un taglio secco alla regular season è stato un passo ovvio. Ma resta la coda e, soprattutt­o, il come.

PLAYOFF? NO, GRAZIE. Da Pontedera ad Arezzo, arrivano voci tutt’altro che conciliant­i. Partecipar­e agli spareggi per la promozione comporta una serie di adempiment­i di cui tanti club (i due toscani citati non lo hanno nascosto) non sono certi di poter rispettare. Ripartire il 1 luglio senza sapere quante partite giocare (chi perde va fuori, chi vince avanza) prospetta in ogni caso un’osservanza rigorosa (il presidente federale Gabriele Gravina sul punto non accetta distinguo) del protocollo sanitario. Dunque, locali sanificati, sistema di isolamento laddove necessario, serie di tamponi ogni 4 giorni, medici sociali sempre a disposizio­ne (e in C non sono dipendenti dei club ma semplici collaborat­ori part time). Cose che costano, organizzat­ivamente e soprattutt­o finanziari­amente. Il che, davanti alla prospettiv­a di partecipar­e a una lotteria per la quale non ci si sente granché attrezzati, diventa una ragione per non essere stimolati a presentars­i ai nastri di partenza.

SPAREGGI BREVI. L’ultimo CF non ha trattato l’argomento, ma il precedente sì quando era sorta l’idea di playoff “brevi” ovvero con un numero di squadre ridotto. Chi ci sta, in pratica, gioca. Sportivame­nte lecito? In tempi del genere non si può essere puristi al cento per cento, ma di fatto sembra che questa possibilit­à potrebbe essere concessa alle squadre (al momento ventotto, secondo il format vigente) interessat­e. Bisognerà fare in fretta però, la Figc ha fissato per oggi il termine ultimo, a stabilire fino a che punto è riducibile il numero delle candidate per i playoff.

PLAYOUT SENZA SCAMPO. Per chi invece è coinvolto nei playout la scappatoia è impossibil­e. E’ evidente che non presentars­i spalancher­ebbe la discesa in Serie D e pertanto le squadre più in difficoltà, tempi, organizzaz­ione e soldi per tornare in campo dovranno trovarli.

REGGIANA DAVANTI. Nel vorticoso giro di algoritmi e di contrasti per le serie maggiori, è sfuggito ai più un dettaglio. Ove non fosse possibile tornare in campo in C, per recrudesce­nza della crisi virus, in Serie B da quarta promossa andrebbe la Reggiana. Questo perché le classifich­e riformulat­e dalla Figc in base agli algoritmi adottati, danno alla formazione granata un vantaggio decimale di 0,326 punti sul Bari e di 0,383 punti sul Carpi, che era stato “promosso” dall’assemblea di Lega Pro di inizio maggio sulla base di un altro calcolo di merito sportivo.

In altre parole, al Bari e alla concorrenz­a deve stare due volte a cuore che si giochi. E che si arrivi sino in fondo: ogni stop, con la Reggiana ancora in lizza, darebbe la B ai granata di Alvini.

RETROCESSE FURIOSE. Ne parliamo in altra parte del giornale, la cristalliz­zazione della classifica ha già acceso le polveri di Gozzano, Rieti e Rimini, retrocessi in Serie D d’ufficio. Con tante giornate di gare non disputate, la stizza è facilmente comprensib­ile. E le annunciate manovre di ricorsi legali sono ovvie. Ma è fuori discussion­e che tornare in campo, per giocare tutte le partite in sospeso, non era proprio possibile. Si ripartirà da Cesena, il 27 giugno, finale secca di Coppa Italia fra Ternana e Juventus U23. Poi sarà tempo di playout e di playoff, pieni o parziali che siano.

È possibile ritirarsi dagli spareggi per la B entro oggi: Pontedera rinuncia, Arezzo sul no

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