In questo club energia nuova da trasmettere
C’è un bel vento nuovo proveniente dalla promozione in B del Monza. Bisognerebbe ingabbiarlo come si fa con l’eolico per ricavarne preziosa energia da trasmettere al calcio italiano uscito dalla tormenta del Covid-19 più diviso che mai. In qualche passaggio della conferenza di ieri, organizzata nella sala del consiglio comunale di Monza per celebrare il salto di categoria inseguito da 19 anni e raggiunto in 19 mesi, è sembrato di riascoltare i primi arditi programmi esposti da Silvio Berlusconi a metà degli anni ottanta quando arrivò alla guida del Milan rivoltandolo come un calzino. Allora in molti lo presero per matto (dixit Costacurta), poi hanno finito per inseguirlo e imitarlo. A trarne giovamento, innanzitutto, sarà l’associazione di categoria nella quale è entrata a far parte l’azionista Fininvest: ha idee, capacità d’investire nella squadra per salire subito in serie A e un progetto già pronto per ampliare lo stadio Brianteo (da 10 mila a 25 mila presenze replicando lo stesso disegno utilizzato a Udine e Bergamo).
Adriano Galliani non è il tipo da giocare a nascondino con le ambizioni sue e del patron e ha già nel mirino un modello di riferimento, l’Atalanta, contando su una provincia di grandi dimensioni (900 mila abitanti e 55 comuni). Dovrà misurarsi anche in questo caso con norme e regolamenti, in materia di tesseramento, di una complicazione gratuita e irrazionale. «Abbiamo dei vincoli nel numero di under, over e calciatori-bandiera che rendono più difficile il nostro mercato: dovremo cercare giocatori nati dopo il 1 gennaio del ‘97» la spiegazione didascalica che è l’annuncio del primo obiettivo politico da centrare grazie all’autorevolezza del dirigente con 50 e passa anni d’esperienza nel settore. I tre campionati professionistici serie A, B e C, infatti, hanno scritto tre formule una diversa dall’altra in materia di allestimento delle rose. Forse è arrivato il tempo di armonizzarle in vista soprattutto della grande riforma dei campionati che il presidente Gravina si appresta a studiare e poi a promulgare nelle prossime settimane. Non inseguiranno nomi celebri (né Balotelli né Bonaventura), sono partiti arruolando il play del Crotone, esperto del torneo, Barberis e probabilmente alla fine aggiungeranno una “chicca”. All’inizio della seconda avventura col Monza (“casa mia”) Galliani propose a Kakà di trasferirsi in Brianza e telefonò a Ibra. «Sapete perché? Vorrebbero tutti venire a giocare col Monza» suggerisce Brocchi, l’allenatore confermato grazie alla promozione. Ed è forse questa la vera medaglia sul petto.